L'ANALISI
16 Aprile 2025 - 05:15
Nel riquadro Carlo Stassano
CASALMAGGIORE - Carlo Stassano si è dimesso da presidente dell’Associazione Atletica Interflumina, incarico che ricopre ininterrottamente dal 2017, ma non abbandona il suo impegno. La decisione, spiega, arriva in un momento delicato per la società, e vuole essere un gesto di chiarezza interna: «Ho colto l’occasione dell’assemblea di bilancio per fare un passo indietro, dopo due episodi ‘interni’ che non mi sono piaciuti e hanno creato del malumore. Se c’è qualcuno pronto a prendersi la responsabilità della presidenza, si faccia avanti. Io comunque non scappo, resterò a disposizione come consigliere».
Stassano, 78 anni, docente di educazione fisica in pensione, con una energia da trentenne, parla con trasparenza delle ragioni dietro le sue dimissioni e della volontà di favorire un ricambio al vertice. La sua non è una resa, ma una scelta ponderata. Alla prossima assemblea del 10 maggio, che prevede l’approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche, Stassano presenterà ufficialmente la sua candidatura a consigliere.
A rendere ancora più tesa la situazione è la sospensione dalla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) che lo coinvolge fino al 28 aprile. Una sospensione collegata a divergenze interne alla Federazione, nate – secondo Stassano – da prese di posizione critiche nei confronti dell’attuale governance guidata dal presidente Stefano Mei: «Con altri dirigenti avevamo una cordata per eleggere Giacomo Leone come nostro presidente al posto di Mei. Abbiamo denunciato alcune irregolarità, come la modifica dello statuto da parte del Consiglio federale, che avrebbe dovuto passare invece dall’Assemblea degli affiliati. È una questione di legittimità, non solo politica. Abbiamo espresso critiche».
Un’altra vicenda che Stassano cita riguarda l’assunzione del segretario generale della Fidal. Rilievi che, insieme ad altri ex dirigenti e olimpionici, ha firmato in un documento pubblico, attirandosi l’accusa di «infangare la Federazione». In 22 i sospesi in tutta Italia. «Ma faremo ricorso e arriveremo alla giustizia ordinaria se sarà il caso». Stassano guarda avanti: «Resto attivo, come sempre, e parteciperò all’assemblea del 10 maggio. Ora che con la riforma dello sport anche i genitori degli atleti minorenni hanno diritto di voto, potremo avere un’assemblea più partecipata. È il momento giusto per costruire una nuova fase». Resta incerto chi raccoglierà il testimone. «Non so se qualcuno si farà avanti – ammette – ma spero che ci sia chi ha voglia di impegnarsi. In ogni caso, in assenza di candidature, l’assemblea potrà chiedere nomi anche seduta stante».
Stassano, che è anche il ‘papà’ dell’EcoOstello, lascia la presidenza, ma non il campo. E la sua storia personale resta strettamente legata all’identità e al futuro dell’Interflumina, realtà nata nel 1975 con atleti dalle province di Cremona, Mantova e Parma.
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