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CAORSO

Nucleare, ‘Arturo’ tra le candidate da Sogin a ospitare nuovi impianti

L'ad Artizzu: «Se non avessimo fermato la centrale con il referendum staremmo discutendo di allungamento del servizio». Il sindaco Battaglia non ci sta: «Manca il coinvolgimento dei Comuni»

Elisa Calamari

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15 Aprile 2025 - 11:27

Caorso, la centrale è spenta ma costa 20 milioni all’anno

La centrale di Caorso

CAORSO - La società governativa Sogin candida ufficialmente le ex centrali nucleari italiane, ‘Arturo’ compresa, ad ospitare nuovi impianti per la produzione energetica nucleare. L’annuncio arriva dall’amministratore delegato Gian Luca Artizzu. «Per un ritorno al nucleare, oltre alle sue competenze, Sogin mette a disposizione i siti delle vecchie centrali che stiamo smantellando. Noi smantelliamo gli impianti, ma non i siti - ha detto -. Questi sono stati progettati e manutenuti come siti idonei per ospitare una centrale nucleare e sono la naturale destinazione per un futuro nuovo impianto».

Nello specifico ha aggiunto: «Pensiamo alla centrale di Caorso: ha lavorato meno di cinque anni e ha prodotto 30 miliardi di kilowattora. Oggi, se non l’avessimo fermata con il referendum di allora, staremmo discutendo dell’allungamento dell’esercizio di questa centrale, come sta avvenendo nel mondo per impianti simili». Le dichiarazioni sono state rilasciate durante un convegno a Milano, al quale ha preso parte anche il vice premier Matteo Salvini.

Il sindaco di Caorso Roberta Battaglia, pur essendo del Carroccio, non ci sta: «Purtroppo come sempre nella discussione manca il coinvolgimento dei Comuni interessati. A fine maggio si dovrebbe tenere un Tavolo della trasparenza e, come già in precedenza, le linee portate avanti da Comune e Regione appaiono diverse da quelle che si discutono in questi incontri. Come Amministrazione e come consiglio comunale ci siamo già più volte espressi: lo smantellamento del sito ha subito continui ritardi, il deposito nazionale è ancora non definito ed è fondamentale. Si susseguono uscite sul ritorno al nucleare senza linee chiare. Le centrali in fase di smantellamento, compresa Caorso, non possono essere riadattate, si parla di fusione».

Poi la controproposta: «Il sito sarebbe luogo ideale per impianti di energia pulita - dice il sindaco -, senza occupare suolo agricolo ed utilizzando diverse zone dell'impianto, proprio nell’ottica di non smantellare zone già utilizzabili per ampia produzione di energia pulita in tempi più rapidi. Questa rimane la nostra posizione e potrebbe anche essere una strada di sperimentazione da applicare su altri siti».

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