L'ANALISI
15 Aprile 2025 - 05:05
CREMONA - Prima l’affondo con un colpo di lama, vibrato all’altezza del volto del bersaglio, un ragazzino che stava aprendo il portone di casa, a ridosso dei giardini di piazza Roma; poi il secondo raid, contro due giovani che stavano passeggiando lungo corso Campi. Il branco è tornato in azione. Per ben due volte nel giro di pochi minuti. Se stavolta il doppio assalto è andato a vuoto è soltanto grazie alla prontezza e alla lucidità delle vittime finite nel mirino dei tre baby rapinatori. Con ogni probabilità, gli stessi che hanno già messo a segno più di una rapina nei mesi recenti, in diversi punti del centro.
Domenica sera. Sono passate da poco le 21.30 quando un adolescente sta rincasando. Infila le chiavi nella toppa e, all’improvviso, si ritrova addosso gli aggressori. Riesce a mettere a fuoco il coltello nella mano di uno dei tre: scansa il fendente, indirizzato tra il collo e il viso, e corre verso le scale per rifugiarsi in casa. Attimi di puro terrore. I tre, che hanno provato ad acciuffarlo infilandosi nell’androne del palazzo, si danno alla fuga. L’agguato è andato a vuoto, ma la freddezza e la ferocia dell’azione non possono che lasciare una scia di sgomento profondo. Anche e soprattutto perché il giovanissimo preso di mira avrebbe potuto restare gravemente sfregiato.
Fallito il primo obiettivo, la gang non si dà per vinta. E prova a scatenarsi di nuovo. Girato l’angolo, il trio inquadra due ragazzi di passaggio. Anche questa volta l’aggressione va a vuoto: i giovani affrontati dalla banda resistono alle intimidazioni e, in qualche modo, l’assalto sfuma.
I carabinieri, allertati nell’immediatezza del doppio tentativo di rapina, in queste ore stanno approfondendo le indagini. Raccolte le testimonianze e visionate le riprese delle telecamere del sistema di videosorveglianza, stanno col fiato sul collo dei baby gangster. Per incastrarli una volta per tutte.
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