L'ANALISI
14 Aprile 2025 - 05:30
Il sindaco di Cremona, Andrea Virgilio e un controllo dei carabinieri nei giardini pubblici di piazza Roma
CREMONA - C’è l’ultimo fatto, per dinamica e rischio potenziale ancora più inquietante di quelli che l’hanno preceduto: l’anziana rapinata in casa in via Vittori, in balìa di due falsi carabinieri, banditi veri e senza scrupoli, che l’hanno spinta a terra e poi minacciata sino a farsi aprire la cassaforte. «Pensavo di morire» ha confessato la vittima, ancora comprensibilmente sotto shock.
Resta lo scenario consolidato: l’allerta baby gang che si rialza quasi a giorni alterni, le sacche di illegalità in porzioni precise della città, dal centro ai parchi, dalla stazione a via Dante, non a caso le aree già classificate come zone rosse e ora tenute sotto pressione costante, come da indirizzo del prefetto, Antonio Giannelli.
E non manca, a completare il quadro, l’allarme lanciato proprio nei giorni scorsi dal Sap, il sindacato autonomo di polizia: «Carenze di organico, mezzi inadeguati e dotazioni insufficienti rendono sempre più complicata la copertura minima della moltitudine di servizi ai quali le forze dell’ordine sono chiamate».
Ed è pensando all’incursione violenta del quartiere Po, valutando la situazione nel suo complesso e considerando bene anche la denuncia forte e chiara del sindacato, che il sindaco, Andrea Virgilio, lancia il suo appello: chiede, nella sostanza e a tutti, un patto per la sicurezza.
Parte proprio dall’alert del Sap, il primo cittadino: «Se ha espresso preoccupazione, e lo ha fatto in quel modo, per le gravi carenze che sconta chi è in prima linea nel contrastare crimini vecchi e nuovi, va ascoltato e ascoltato bene» è la premessa.
Anticipa il nocciolo della questione, declinato subito, senza rinunciare a un briciolo di veleno ma anche senza barriere (e bandiere) di partito: l’invito all’alleanza politica.
«Se quello è il quadro, se ci sono di fatto richieste importanti da parte di chi opera sul territorio per garantire la legalità, allora perché non chiediamo tutti insieme al governo, al ministro dell’Interno, di destinare più risorse ai nostri territori? Facciamolo insieme, con il sostegno dei parlamentari del centrodestra eletti a Cremona, che non possono limitarsi a protestare il fine settimana sotto un gazebo in Piazza Roma invocando maggiore sicurezza, mentre in Parlamento restano fermi su questi temi e sulle possibili ricadute sul nostro territorio».
La proposta concreta: «Chiedo alla politica locale di valutare un’ipotesi: convochiamo i nostri parlamentari, apriamo con loro un confronto serio e costruttivo. È il momento di mettere da parte slogan, invocazioni strumentali e propaganda e di lavorare tutti insieme per Cremona, per garantire maggiore sicurezza e più supporto a chi ogni giorno rischia in prima persona per proteggerci. Per questo chiederò ai colleghi del centrodestra cremonese di fare la loro parte. È il momento di domandare, compatti, più attenzione per i nostri territori, per la nostra città, e soprattutto per chi ogni giorno, come il prefetto, il questore, gli agenti e le forze dell’ordine, svolge il proprio lavoro con impegno e dedizione».
La risposta? Arriverà. Resta da capire, però, di quale segno.
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