L'ANALISI
13 Aprile 2025 - 08:18
Susanna Guerini Rocco e Renato Ancorotti
CREMA - Per smaltire i pesanti detriti sparsi dal terremoto politico, si prepara a entrare in azione la diplomazia. E, ora, all’interno della sezione cremasca di Fratelli d’Italia, la parola d’ordine è una sola: mediazione. I due fronti contrapposti dovranno dialogare «per il bene del partito», ribadisce più di un membro di spicco del circolo dopo il duro scambio a ‘centro ring’: prima l’allontanamento di tre componenti del direttivo, poi la diserzione dell’ala maggioritaria all’ultima riunione del coordinamento. Un botta e risposta che pretende una manovra di riequilibrio. Così, da entrambi i lati della barricata partono segnali — se non proprio di distensione — di apertura al confronto.
Susanna Guerini Rocco, recordwoman della compagna di tesseramento, rompe il silenzio piccato dei giorni scorsi. E spiega: «In questo momento serve più che mai uno spirito unitario. Gli screzi hanno minato quella serenità che il nostro partito e i nostri elettori ci chiedono. Abbiamo un ruolo preciso e dobbiamo lasciarci alle spalle ogni risentimento e iniziare a lavorare ventre a terra, con l’obiettivo prioritario di condividere azioni di opposizione a un’amministrazione comunale che si sta dimostrando inadeguata a governare la città».
Poi la capocordata mette i puntini sulle ‘i’: «L’esclusione forzata e senza preavviso di tre consiglieri a due settimane dalla nomina mi risulta francamente incomprensibile. Il coordinatore Alberto Bonetti ha promesso che fornirà spiegazioni nelle sedi opportune. In attesa dei necessari chiarimenti, mi preme ricordare che dal congresso è emerso un indirizzo preciso, che deve essere rispettato».
A rimarcare che i numeri sono dalla sua parte. Ma Guerini Rocco va oltre: «Ribadisco la piena disponibilità a discutere proposte ragionevoli, purché i patti non vengano infranti». In ballo ci sarebbe, secondo i rumors, il ruolo di vice coordinatore del circolo: una carica che Guerini Rocco avrebbe chiesto per sé in maniera esplicita e che — pur non prevista formalmente nello statuto — sarebbe stata garantita dall’ex coordinatore provinciale Stefano Foggetti e da Fabio Bertusi, battitore libero del centrodestra, tramite un accordo ad hoc firmato prima del congresso.
L’offerta del ramoscello d’olivo arriva in chiusura: «Gli attori esterni al circolo ci devono dare supporto, siamo parte della stessa famiglia».
Il riferimento — neanche troppo velato — è al senatore Renato Ancorotti, leader carismatico del partito a livello provinciale. Il parlamentare, dal canto suo, non si sbilancia più di tanto, preferendo adottare la tecnica del bastone e della carota. «Non ho un ruolo attivo nel coordinamento cremasco e, soprattutto, non detto la linea a nessuno. Quello che auspico è che il circolo possa presto riscoprirsi in armonia». Come a dire: non ho cercato io lo scontro. Ma riserva comunque una frecciatina alla ‘baronessa rampante’: «Così come sono sicuro di essere senatore, è altrettanto certo che Guerini Rocco non sia una baronessa». Un richiamo ai toni e ai modi della contesa. Perché la diplomazia esige pacatezza.
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