L'ANALISI
12 Aprile 2025 - 05:15
OSTIANO - Zaino in spalla, macchina fotografica, carta e penna. E niente cellulare. Una due giorni completamente off line, senza suoni, interruzioni, per disintossicarsi dall’uso, smodato ed eccessivo, dei cellulari. Ritorno ad un passato non così lontano per gli alunni delle due classi seconde della scuola secondaria di Ostiano che, in gita a Torino alcuni giorni fa, hanno lasciato a casa smartphone e tablet. Un’esperienza per loro nuova, ma che li ha particolarmente entusiasmati.
«Tutto è nato dalla consapevolezza che i nostri ragazzi passano davvero troppo tempo davanti allo schermo di un cellulare – spiega la docente Simona Pilotti – perdendo occasioni di dialogo, di comunicazione e di vita reale. Da questa riflessione siamo partiti per proporre ad alunni e genitori una gita con il cellulare a casa. Come si è sempre fatto quando ancora non esistevano i cellulari».
Dopo l’iniziale esitazione di alcuni genitori, preoccupati di non poter comunicare come avrebbero voluto con i figli, l’idea è andata in porto e le due classi sono partite alla volta della città di Torino per un classico viaggio di istruzione tra le bellezze della città sabauda. «Si sono portati la macchina fotografica per fare le foto, un block notes per prendere appunti, e poi qualche gioco, tipo carte da briscola o da Uno, la chitarra e noi insegnanti abbiamo organizzato una tombola. Insomma niente cellulare, niente tablet, nessun video, niente che potesse distrarli o catturare la loro completa attenzione. Ma solo lo stupore di visitare la città, di guardare cosa accadeva intorno a loro, la bellezza di chiacchierare con i compagni e non comunicare attraverso la tastiera di un telefono. Per loro, ma anche per noi insegnanti, una due giorni di disintossicazione dal mondo social e da internet e un’esperienza del tutto nuova che li ha piacevolmente stupiti».
Un momento di sana e vera condivisione nell’ambito di un progetto educativo, quello che compete alla scuola, che tocca anche gli aspetti del non abuso del telefono cellulare. «La nostra scuola ha curvatura verso la media education e la robotica educativa piuttosto spiccata, ma educare al non eccessivo utilizzo del cellulare credo sia molto importante. I ragazzi hanno apprezzato la gita senza cellulare, si sono rilassati senza lo stress di essere sempre connessi. E soprattutto hanno vissuto due giorni di vita vissuta, non filtrata dallo schermo di uno smartphone».
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