L'ANALISI
10 Aprile 2025 - 16:18
Roberto Guarneri, 60 anni, con la famiglia in una vecchia immagine scattata in trattoria
CASTELVETRO - Che le speranze fossero appese a un filo in paese lo si sapeva da giorni, ma quel cartello sostituito, da ‘Chiuso per malattia’ a ‘Chiuso per lutto’, ha comunque gettato nello sconforto: a Castelvetro, e più in generale nella Bassa Piacentina, stamattina non si parlava d’altro. La morte di Roberto Guarneri, che quest’anno avrebbe compiuto 61 anni, è lutto trasversale. Non c’è persona della zona che non abbia un ricordo legato al suo ristorante e a lui, che era sempre al bancone ad accogliere i clienti, fare i caffè, chiedere se tutto era andato bene mentre preparava il conto. Alla Trattoria Della Pace era praticamente impossibile che qualcosa andasse storto, perché le ricette di famiglia non lasciavano mai delusi.
«Era il simbolo di un pezzo importante della storia di Castelvetro – dice il sindaco Silvia Granata –. Due vetrine aperte da decenni al Cantonazzo (o meglio ‘Cantùnas’ come si dice da queste parti, ndr) dove ricordiamo la mamma Angela nella bottega e il papà Ennio al ristorante. Noi conoscevamo loro, ma soprattutto loro hanno conosciuto da vicino la nostra comunità: i ragazzi cresciuti con Roberto e Barbara, gli uomini della briscola pomeridiana, i personaggi storici seduti sulle panchine di fronte, le tavolate della torta fritta. Insomma la storia del paese. Per tutti Roberto è stato la continuazione di una presenza fissa e accogliente. A nome mio e dell’Amministrazione comunale abbraccio forte la sorella con sincero cordoglio».
L’amico Andrea Maffini è stato alla Pace, per il consueto aperitivo prima di mezzogiorno, anche venerdì: «Roberto era come sempre al bancone ma stava già poco bene, aveva la febbre. Noi amici della compagnia lo abbiamo preso bonariamente in giro dicendogli di non lamentarsi per un po’ di influenza, perché con lui si poteva scherzare. Stava alla battuta ed era uno che sapeva anche farle, sempre in modo divertente e simpatico. Nessuno di noi ha pensato che non lo avremmo più visto. Sabato siamo tornati, ci siamo seduti fuori e abbiamo chiesto di lui, ma la sorella ci ha detto che Roberto era rimasto a letto perché la febbre era salita ancora. Sarà dura sapere di non poterlo più trovare lì e di non poter più ascoltare le sue battute».
E poi ci sono i clienti, numerosi, dal Piacentino come dal Cremonese. «Andare alla Pace significa da sempre andare a cena a casa – ha scritto ieri uno dei tanti sui social –. Sono pochi i posti che ti lasciano questa sensazione di felicità e benessere». Come dimenticare poi la ‘Festa del vino’, che sino a qualche anno fa allietava le serate di via Bernini su iniziativa della trattoria e delle Cantine Bacchini. L’aggravarsi delle condizioni di Guarneri, con l’arrivo al pronto soccorso di Cremona e il trasferimento in terapia intensiva, è avvenuto sabato pomeriggio. Nelle ore seguenti l’infezione, a quanto pare legata ad una patologia trascinata da qualche tempo, nonostante la terapia antibiotica ha compromesso gli organi, provocando uno stato di coma irreversibile. Fino al decesso di mercoledì sera.
L’oste sarà ricordato domani sera alle 20.30 nella chiesa dello Spirito Santo a Croce, con un rosario. Sabato alle 10 invece, sempre nella parrocchiale di Croce sarà celebrato il funerale. Il feretro sarà fatto giungere dalla camera ardente dell’ospedale Maggiore di Cremona, dove sarà esposto alle visite a partire dalla mattinata di domani. Come precisato sui manifesti affissi oggi dall’impresa di onoranze funebri Montani, per volontà della famiglia saranno raccolte offerte per la Pubblica assistenza di Monticelli d’Ongina. In tanti vorranno stringersi alla sorella e ai nipoti, accompagnando ‘Roby’ nel suo ultimo viaggio.
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