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CASALMAGGIORE

Tolte le due campane della torretta

Intervento spettacolare in piazza. Via libera al restauro

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

08 Aprile 2025 - 17:21

Tolte le due campane della torretta

CASALMAGGIORE - Hanno risuonato a lungo, in passato, sopra i tetti del paese e questa mattina sono state calate a terra, una dopo l’altra, sotto lo sguardo attento di tecnici e cittadini curiosi: le due campane della torretta del palazzo municipale, da tempo silenti, sono state rimosse per essere ripulite e quindi per dare il via ai lavori di restauro del castelletto campanario e delle scale a chiocciola.

L’intervento, realizzato con l’ausilio di una grande autogru e affidato alla ditta specializzata Sabbadini Campane srl di Fontanella (Bergamo), rappresenta il primo passo concreto di un progetto da 83mila euro, approvato dalla giunta comunale, che mira a valorizzare e mettere in sicurezza una delle parti più suggestive dell’edificio civico.

autogru

Per consentire le operazioni, il tratto di piazza Garibaldi compreso tra via Baldesio e via Cairoli è stato temporaneamente chiuso al traffico e alla sosta, ad eccezione dei mezzi di soccorso. Impossibile non notare, ieri mattina, l’intervento. Più di un curioso ha seguito con attenzione le operazioni, certamente non usuali.

Durante la rimozione è emerso un dettaglio di valore storico: sulla campana più grande era incisa la scritta ‘Casalis Maior’, antico nome della città, insieme alla data MDCXLV – 1645 – che certifica l’antica origine del bronzo.
Come già anticipato nei mesi scorsi, l’intervento è parte di un piano più ampio di tutela del patrimonio architettonico comunale. Il progetto, firmato dall’architetto e ingegnere Gianpietro Bettani Lamera, ha ricevuto il via libera dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. L’intervento è inserito nel bilancio triennale 2024-2026 e la direzione dei lavori è stata affidata all’ingegner Enrico Rossi.

Il palazzo municipale di Casalmaggiore, in piazza Garibaldi, è un significativo esempio di architettura neogotica risalente alla fine del XIX secolo. La sua costruzione fu il risultato di un concorso indetto nel 1888, che vide la partecipazione di 21 progetti. Il primo premio fu assegnato all’architetto palermitano Giacomo Misuraca, la cui proposta fu lodata per la maestosità e l’adeguatezza nel rappresentare la città.

L’edificio fu completato nel 1895 e presenta caratteristiche tipiche dello stile neogotico, come arcate ogivali, bifore, merlature e mattoni a vista, conferendo alla struttura un aspetto medievale che cattura gli sguardi di quanti arrivano in piazza. La casa comunale è sormontata dalla torre campanaria con orologio.

All’interno, il palazzo ospita undici sale di notevole pregio, tra cui la sala consiliare che conserva il dipinto ‘Il giuramento di Pontida’ del pittore Giuseppe Diotti (1779-1846).

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