L'ANALISI
06 Aprile 2025 - 19:46
CASALMORANO - Eccolo, il ‘vestito’ nuovo della fondazione ‘Villa Sacro Cuore’. Con la benedizione del vescovo di Cremona Antonio Napolioni, arrivato in anticipo per incontrare gli ospiti che lo hanno ringraziato con il saluto sincero della signora Pierina, oggi pomeriggio sono stati inaugurati i lavori di riqualificazione della Rsa Preyer che, diventando ancora più efficiente dal punto di vista energetico e antisismico, alza di ulteriore qualità il suo livello di assistenza.
Investimento da sette milioni di euro finanziati in gran parte con gli incentivi statali del 110% e con altre risorse e ultimato grazie alla competenza di un pool di professionisti formato dagli ingegneri Claudio Brambilla, Daniele Pacchioni e Giuseppe Colombi e dall’architetto Simona Prete. A gonfiarsi il petto di orgoglio è stato il cda guidato dal presidente Virgilio Galli, da anni timoniere dell’istituzione.
È stato proprio lui, affiancato dal suo vice, il parroco don Mario Bardelli, a fare gli onori di casa alle autorità: il consigliere regionale Matteo Piloni, il direttore socio-sanitario dell’Ats Valpadana Diego Maltagliati, il sindaco di Casalmorano Pietro Vezzini con la sua vice Monica Guarneri e la giunta, quelli di Castelvisconti Alberto Sisti e Genivolta Giampaolo Lazzari, il comandante dei carabinieri di Soresina maresciallo Andrea Guarino. Galli ha illustrato per filo e per segno i lavori, decollati quasi 5 anni fa, che hanno disegnato il volto nuovo alla struttura aumentando di nove unità i posti letto (da 111 a 120) e l’appoggio sociale che la Rsa garantisce agli anziani che vivono ancora in casa come i pasti caldi consegnati a domicilio, la fisioterapia e le visite specialistiche degli utenti esterni.
Tutt’altro che scontate le parole del vescovo: «Quando vediamo un anziano o un disabile – ha ricordato – non vediamo uno qualunque, ma un fratello, una storia e ci specchiamo anche se ci fa un po’ paura, ma ci fa bene, perché oggi ci ammaliamo di giovanilismo e di paura della vecchiaia dicendoci enormi bugie perché non possiamo essere giovani all’infinito, ma dobbiamo imparare ad essere adulti che guardano dentro la realtà e sanno giudicarla».
Ha proseguito il vescovo: «Siamo a Villa Sacro Cuore ed è proprio il cuore che fa funzionare occhi e gambe, quel cuore che batte all’unisono con quello di Cristo: questa non è la solita frasetta devota di chi va in chiesa, ma il modo in cui siamo stati fatti e più ce ne accorgiamo, più il nostro cuore cambia lo sguardo, muove le gambe, fa realizzare progetti, trova energie, sposta le montagne: io benedico chi fa così e qui ci sono uomini e donne che sanno fare così».
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