L'ANALISI
04 Aprile 2025 - 17:34
Il sindaco Filippo Bongiovanni insieme alla giunta e ad alcuni consiglieri ha scelto di sedersi a tavola con i bambini delle scuole
CASALMAGGIORE - Un pranzo accanto agli alunni per toccare con mano uno dei servizi più importanti e delicati tra quelli offerti alle famiglie: la mensa scolastica. È quanto avvenuto nei giorni scorsi a Casalmaggiore, dove il sindaco Filippo Bongiovanni, insieme alla giunta comunale e ad alcuni consiglieri, ha scelto di sedersi a tavola con i bambini delle scuole cittadine per vivere in prima persona l’esperienza del pasto quotidiano.
Una scelta simbolica, ma anche concreta, come ha confermato lo stesso primo cittadino: «Io ho pulito il piatto», ha commentato con tono familiare, esprimendo apprezzamento per la qualità del cibo e sottolineando il senso dell’iniziativa, ovvero verificare direttamente il servizio, valutarne la qualità e raccogliere spunti e suggerimenti dagli stessi alunni, veri protagonisti della mensa. «Direi che gli utenti erano più che soddisfatti», ha aggiunto Bongiovanni.
Tuttavia, attorno al tema della refezione scolastica si è sviluppato anche un vivace dibattito in consiglio comunale, che ha preso le mosse da un’interpellanza della consigliera Alessia Tascarella relativa a un accordo del luglio 2023 tra il Comune e la ditta gestore del servizio. L’accordo ha permesso all’azienda di preparare fino a 350 pasti giornalieri (diventati 380 nel 2025) per scuole fuori provincia utilizzando i locali della scuola Marconi, a fronte di una rinuncia da parte del Comune a una quota di 25 centesimi a pasto, prevista inizialmente dalla convenzione.
Una scelta che secondo la minoranza ha causato un mancato introito stimato in circa 14mila euro, anche se per Tascarella, considerati i giorni effettivi di servizio (190 contro i 160 indicati dalla maggioranza), il dato reale sarebbe più elevato. L’assessore Sara Valentini ha difeso l’intesa, spiegando che la rinuncia a quei centesimi ha consentito di evitare un aumento del costo dei pasti per gli studenti, in un periodo segnato dall’impennata dei prezzi delle derrate alimentari: «È come se avessimo pagato 11 centesimi in più a pasto, una cifra davvero contenuta considerato il contesto».
Il confronto si è allargato poi al nuovo bando di appalto per la gestione della mensa, che coprirà fino all’anno scolastico 2028-2029. Annamaria Piccinelli ha proposto un coinvolgimento del distretto biologico Casalasco-Viadanese e l’introduzione di una cucina sensoriale, per educare i bambini alla cultura del cibo. I consiglieri di ‘Casalmaggiore la tua città’ hanno invece chiesto maggiore controllo e monitoraggio. Il sindaco ha infine ribadito che il nuovo bando valorizza la qualità del servizio, con un punteggio ponderato all’80% sulla parte qualitativa e al 20% su quella economica. Un approccio che mira a garantire un alto standard.
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