Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

UNIVERSITÀ

Tecnologia e storia dell'arte, c'è la nuova magistrale

Il Dipartimento di Musicologia e Beni culturali rinnova la propria proposta accademica

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

03 Aprile 2025 - 09:43

Musicologi da tutto il mondo, ecco gli studenti in cattedra

Palazzo Raimondi, sede del dipartimento di Musicologia e Beni culturali. Nel riquadro, il docente di storia dell'arte Francesco Frangi

CREMONA - Storia dell’arte, ma anche Metadatazione per i beni culturali: la storia del restauro s’intreccia con elementi di fisica e biologia applicata alle opere d’arte, così come studiare le biblioteche digitali è altrettanto importante di occuparsi delle fonti d’archivio. Lo storico dell’arte oggi sa di chimica, fisica e nuove tecnologie: non è un topo da biblioteca, né uno che procede ad attribuzioni basandosi solo sul suo fiuto. Sorride, Francesco Frangi, docente di storia dell’arte presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’ateneo di Pavia.

E con un certo orgoglio afferma: «Dal prossimo anno avremo la magistrale di Metodi e tecnologie per la storia dell’arte, gestita interamente dal nostro Dipartimento, ovviamente in accordo con la sede centrale di Pavia — racconta —. Il risultato è stato possibile grazie alla coesione dell’intero dipartimento e all’impegno del nostro direttore, Daniele Sabaino. L’idea è quella di coniugare le digital humanities con le discipline umanistiche. Le scienze fredde sono sempre più strumenti indispensabili per procedere ai restauri e allo studio delle opere d’arte. Oggi non si può lavorare nel campo dell’arte se non si sa leggere una radiografia, se non si hanno rudimenti di chimica, oppure se non si sanno usare le piattaforme informatiche alla base della catalogazione dei beni artistico-culturali».

Da qui nasce anche la sinergia con il laboratorio Arvedi di diagnostica dei materiali, diretto da Marco Malagodi, afferente all’ateneo pavese: «Da questa consapevolezza si sviluppa l’idea di affiancare le discipline storico artistiche a quelle della diagnostica scientifica, indispensabile oggi nello studio oltre che nel restauro. Per questo le competenze di Malagodi e il lavoro con il laboratorio di diagnostica dei materiali saranno strettamente interconnessi con la nuova magistrale. Così come il professor Carlo Bianchini, esperto di digitalizzazione, si occuperà della parte legata alle nuove tecnologie informatiche applicate ai beni culturali».


Non solo: «Fondazione Arvedi Buschini metterà a disposizione degli studenti meritevoli una borsa di studio che permetterà loro di fare un tirocinio straordinario e lavorare concretamente all’interno di istituzioni culturali aumentando di un semestre il corso di studi — continua Frangi —. Tutto questo nel segno di una concreta professionalizzazione e con l’obiettivo di far fare esperienze ai nostri studenti che possano poi portarli a una professione. C’è poi l’accordo con l’Accademia delle belle arti di Brera e la scuola di restauro al suo interno per fare tirocini curricolari all’interno delle strutture dell’accademia. Un’occasione ulteriore per fare pratica, imparare facendo».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400