L'ANALISI
01 Aprile 2025 - 19:37
Giuseppe Salinitri primario di Urologia
CREMA - Il primo di una serie di investimenti garantiti dal milione di euro donato all’Asst lo scorso autunno dall’Associazione Popolare Crema per il territorio e dal bando Bpm. Presentato oggi in sala Polenghi il laser al tullio per il reparto di Urologia. Una tecnologia laser per gestire in modo mininvasivo la chirurgia dell’apparato urinario. Un investimento da 280mila euro che permette di equiparare la struttura ai più moderni ospedali regionali.
«Questo macchinario – ha chiarito Giuseppe Salinitri, direttore del reparto – ha un’ampia versatilità che si traduce nell’attivazione di diverse opzioni chirurgiche quali la frammentazione e la polverizzazione dei calcoli, l’enucleazione, l’ablazione e la vaporizzazione contemporanea della prostata nell’ipertrofia e l’asportazione di tumori delle alte e basse vie urinarie. Nel 2024 ci sono stati 800 accessi al Pronto soccorso per colica renale. Di questi abbiamo trattato circa 190 pazienti. L’utilizzo del laser consente anche un minor sanguinamento post-operatorio e, quindi, una riduzione delle complicanze. Ciò significa minor tempo di degenza e una conseguente riduzione del costo dell’assistenza sanitaria».
Se con il vecchio strumento servivano tre ore per eliminare un calcolo di cinque millimetri adesso bastano 15 minuti. Il tullio viene inoltre impiegato nell’asportazione del tumore del rene, nel caso si tratti di patologie di piccole dimensioni e non particolarmente aggressive, solo tramite vaporizzazione, preservando l’organo senza trattamenti invasivi. Il direttore generale di Asst Alessandro Cominelli ha aggiunto: «Con questa nuova macchina possiamo fare cose come nei grandi ospedali lombardi».
Giorgio Olmo, presidente dell’associazione Popolare Crema per il territorio ha evidenziato la collaborazione tra pubblico e privato: «Facciamo le nostre donazioni sempre su indicazione dell’Asst».
Il sindaco Fabio Bergamaschi ha commentato. «L'associazione garantisce un prezioso sostegno ai luoghi di cura». Infine Gianni Rossoni, presidente dell' Area omogenea cremasca: «Da sempre l’associazione sostiene il Maggiore, l’invito è a continuare con questa attenzione».
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