L'ANALISI
01 Aprile 2025 - 05:15
CREMA - Imporre il piede leggero sull’acceleratore, per ridurre i rischi: questo il progetto cullato al palazzo municipale. E da declinare, estendendo le zone con limite di velocità a 30 chilometri orari. In città, del resto, si verifica un incidente stradale ogni 36 ore, in media. Ad attestarlo sono le statistiche 2024 della polizia locale. Vale a dire il Corpo che, nel territorio comunale, si occupa della gran parte dei «sinistri», per dirla come i rapporti di servizio. Episodi che, peraltro, rispetto al 2023 registrano un incremento di 23 casi, raggiungendo quota 226. Con il picco massimo, in termini numerici, nella giornata del martedì: ben 98. Sebbene i più gravi — dati alla mano — si concentrino nel fine settimana. E considerato che l’autovelox fisso, attivo da anni in tangenziale, ha di fatto ridotto drasticamente scontri e fuori strada, lungo la più trafficata delle arterie cittadine (cinque milioni e 600mila veicoli l’anno), va da sé come il grosso degli episodi, leggasi impatti tra auto ma anche investimenti di pedoni, abbia per teatro l’area urbana. Tanto che l’amministrazione — come detto — è al lavoro per arginare il fenomeno. E in particolare il sindaco, Fabio Bergamaschi, non fa mistero di quella che definisce la «vera sfida». Ossia allargare gli spicchi di Crema, in cui il limite scenda, dai canonici 50, a 30 chilometri orari.
«La sicurezza stradale è tra gli obiettivi del Piano di governo del territorio, che andremo ad approntare con l’assessorato all’Urbanistica», la premessa del leader della giunta di centrosinistra alla guida della città. Che aggiunge: «Più in generale, rappresenta l’impegno della quotidianità degli interventi dei delegati alla Viabilità e Mobilità e della stessa polizia locale». Un «impegno» che viene onorato, nel dettaglio, anche attraverso i dossi rallentatori: «Recentemente, ne sono stati installati di nuovi ed estesi pure gli attraversamenti pedonali luminosi».
«Interventi importanti, che rispondono a situazioni contingenti. Ma la vera sfida — il nodo cruciale del piano per la sicurezza — è rappresentata dall’estensione delle zone 30 in prossimità di aree sensibili, a partire dalle scuole. Accompagnandola — la puntualizzazione di Bergamaschi — con opere stradali, che sappiano ridisegnare gli spazi per una mobilità più sicura». E qui entrano in gioco i 400mila euro messi a bilancio, solo quest’anno, per la manutenzione della rete viaria. «Bisogna, di fatto, perseguire un disegno preciso — sintetizza —: fluidificare il traffico, eliminando le code, ma facendo in modo che lo scorrimento avvenga a bassa velocità e quindi in sicurezza. Non è semplice, considerando l’evoluzione tecnologica di automobili sempre più performanti, con accelerazioni istantanee, nonché l’elevato numero di mezzi che circolano in Crema. Una città dei servizi, che ogni giorno richiama migliaia di persone per motivi di lavoro, di studio o di svago. Ma non ci si può sottrarre alla sfida della sicurezza stradale, che va giocata — la chiosa — anche rilanciando il ruolo della bicicletta come mezzo di trasporto».
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