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'Abitare gli alberi': il Filo come una foresta, e il talk coglie nel segno

Successo per lo spettacolo promosso da TEDx, andato in scena il 27 marzo scorso

La Provincia Redazione

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29 Marzo 2025 - 19:56

'Abitare gli alberi': il Filo come una foresta, e il talk coglie nel segno

CREMONA - Il 27 marzo scorso, quando le luci si sono spente sul pubblico, il cinema teatro Filo si è trasformato in un bosco, con i suoi rumori che sono sembrati subito musica. Lo spettacolo-talk 'Abitare gli alberi. Il condominio che non ti aspetti', promosso da TEDxCremona, ha colto nel segno. Sono state le persone in sala a dirlo con l’appaluso finale: «Grazie per aver parlato di un argomento meraviglioso». 

Un albero è una «fabbrica verde», uno spazio abitato, un microcosmo di relazioni, in continua connessione con altri alberi e non solo. Le sue radici, il tronco, la corteccia, i rami e le foglie sono casa per moltissimi esseri viventi: insetti, piccoli animali, funghi, muschi e licheni.

Lo hanno spiegato bene i quattro ospiti Antea Franceschin (guida escursionistica), Martina Pasquet (divulgatrice scientifica), Claudia Canedoli – Ricercatrice in ecologia e conservazione della biodiversità dell’università Milano Bicocca) e Davide Corengia – Arboricoltore e co-fondatore di Biotreeversity) con la conduzione di Andrea Mattioli (Organizer di TEDxCremona insieme ai volontari e alle volontarie del Team).

VEDERE GLI ALBERI FA STAR BENE

In un mondo che corre veloce, gli alberi ci insegnano l’importanza della lentezza e delle relazioni durature; sono i nostri alleati silenziosi per salvare il pianeta e il nostro benessere. «La conoscete la regola del 3-30-300? Tradotto in pratica significa che per star bene bisognerebbe poter vedere almeno 3 alberi dalla finestra di casa, avere intorno il 30% di superficie verde e vivere a 300 metri da un parco».

AD OGNI ABITANTE LA SUA FUNZIONE

«Lo sapevate che grilli, bruchi e batteri sono una vera e propria squadra di pulizie organizzatissima? La loro presenza è per l’albero tutta salute» hanno raccontato Franceschin e Pasquet. Anche le formiche danno un contributo essenziale, con il loro andirivieni tirano a lucido la corteccia. Non stupiamoci se nel tempo si sono evolute: «oggi anziché vivere in un basso a piano terra, preferiscono un attico sulla parte più alta della chioma, per scongiurare il rischio di allagamento del formicaio». E poi c’è il picchio, «un po’ rumoroso ma capace di costruire nidi ad arte, come un vero architetto».

LE QUERCE SONO L’EREDITÀ DEGLI SCOIATTOLI

Fra gli abitanti degli alberi ci sono gli scoiattoli che passano la vita a fare scorte di ghiande e a nasconderle nella terra, per poi dimenticarsene. «È così che nascono le querce. I roditori con la loro attività contribuiscono in modo determinante alla vita del bosco che si rinnova – ha affermato Canedoli. «Questo non accade con gli scoiattoli grigi (importati dal Nord America) che sono più voraci e non seminano».

NESSUN ALBERO È CONTENTO DI ESSERE POTATO

«Ogni albero andrebbe potato per la sua necessità, ma questo accade di rado, prevalgono altre logiche. Nessun albero, infatti, è contento di essere potato e reagisce alle ferite mettendo i ricacci, che non sono nuovi rami ma germogli, come piccoli nuovi alberi» ha spiegato Corengia, uno dei primi arboricoltori italiani che da dieci anni aiuta gli alberi a vivere in mezzo a noi e ci insegna a capirli e rispettarli. Ricordandoci che «un albero sa come crescere da solo perché è una creatura che si adatta, basta dargli tempo, quello che oggi sembra non esserci mai. Se un albero è cavo non significa che sia da abbattere, una volta messo in sicurezza (se serve), le radici avventizie piano piano colmeranno la cavità trasformandolo».

NON TAGLIATE I RAMI SECCHI

«Anche gli alberi cavi e gli alberi morti sono abitati. Quando si abbatte un albero migliaia di esseri viventi restano senza casa, e spesso non sono in grado di trovare da soli un altro posto dove stare. Per questo esistono i traslochi assistiti per conservare la biodiversità, fondamentale per la vita del pianeta – ha aggiunto Canedoli -. Tagliare un ramo secco danneggia la biodiversità, il legno marcio è cibo prezioso, è materia organica nutriente per termiti, coleotteri e per le larve dei cervi volanti». Impariamo a vedere i difetti degli alberi come opportunità per il pianeta, nella consapevolezza che se tagliamo cento alberi nel nostro paese e ne ripiantiamo cento da un'altra parte non stiamo sostituendo proprio nulla.

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