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Caso Liuteria: «Valditara visiti la nostra scuola»

Pitturelli chiede al ministro di fare chiarezza su cavilli e test linguistici per i ragazzi stranieri

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

29 Marzo 2025 - 09:26

 Caso Liuteria: «Valditara visiti la nostra  scuola»

lcuni degli studenti stranieri con i maestri Angelo Sperzaga, Daniele Scolari e Andrea Varazzani

CREMONA - «Non ci diamo per vinti e sono intenzionato a scrivere al ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, dopo la risposta del sottosegretario di Stato per l’Istruzione e il merito, Paola Frassinetti, sulla necessità della certificazione linguistica B 2 per gli studenti stranieri che si iscrivono a liuteria, riferendosi a norme in cui non c’è cenno della specifica richiesta di certificazione, necessaria per studi universitari — afferma risoluto il preside dell’istituto Stradivari (nella foto) —. È da agosto che abbiamo sottolineato il problema e la risposta del sottosegretario ci costringe a ricominciare tutto da capo, ne va della vocazione internazionale della scuola».

stradivari

Tutto nasce da una richiesta che arriva da alcune ambasciate italiane di Paesi extraeuropei che tradizionalmente mandano studenti a studiare liuteria a Cremona. «Nei requisiti per i visti, ad esempio, l’Ambasciata italiana in Colombia, richiede una certificazione linguistica B2 per poter iscriversi ai nostri corsi — spiega il dirigente —. In realtà così non è, anche se il sottosegretario scrive nella sua risposta all’interrogazione parlamentare sul caso della nostra scuola: il decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999 stabilisce che, per il rilascio del permesso di soggiorno per studio, il percorso formativo prescelto dallo studente debba essere di livello superiore e coerente con il percorso formativo pregresso svolto nel Paese d’origine. Inoltre, in base all’articolo 4 del decreto interministeriale n. 850 del 2011, le rappresentanze diplomatiche e consolari devono valutare il rischio migratorio, includendo, tra i criteri di verifica, anche la conoscenza della lingua nella quale si svolgerà il percorso formativo. I riferimenti normativi citati non contemplano la necessità di una certificazione B2, ma nella sua replica il sottosegretario osserva che: «Secondo il quadro comune europeo di riferimento per le lingue, per identificare una certificazione della lingua di livello superiore, come rappresentato dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, che ha competenza specifica su questo punto, è ragionevole fare riferimento al livello di certificazione B2, che viene definito ‘intermedio superiore’»

A ciò ribatte il dirigente Pitturelli: «Dalle ricerche fatte, la richiesta della certificazione linguistica B2 può rientrare nelle misure messe in atto dal Ministero degli Affari Esteri in tema di immigrazione, ma non credo sia applicabile ai nostri studenti». E mentre Pitturelli mette in evidenza come sui momentanei «diciannove studenti iscritti alla classe prima ben la metà siano stranieri — spiega —. Dei 17 che hanno chiesto di accedere alla terza sono 12 gli studenti non italiani e provenienti da paesi extraeuropei. Ci sono cinesi, colombiani, messicani, coreani, tailandesi e tunisini. Si tratta di studenti che magari hanno un precedente corso di studi superiore alle spalle e hanno deciso, per le più svariate ragioni e scelte di vita. Con questa spada di Damocle è a rischio la vocazione internazionale della nostra scuola che dura da oltre ottant’anni. Mi piacerebbe che il Ministro dell’Istruzione e del merito venisse a Cremona a vedere che cosa è la scuola di liuteria e che impatto abbia sulla città e sul comparto. Ed in merito fornisco solo un dato. Attualmente gli iscritti alla scuola sono 125. Dal 1938 al 2024 si sono diplomati 1.323 allievi, dei quali: 503 italiani (38%), 380 europei non italiani (29%) e 440 extra europei (33%). Credo bastino questi numeri per rendere l’idea. Il ministro venga a visitare la nostra scuola e capirà».

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