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L’ora del Daspo urbano: Alto Cremasco in trincea

I Comuni di Rivolta d’Adda, Pandino e Spino hanno già individuato le zone sensibili

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Marzo 2025 - 05:05

Daspo urbano in arrivo: mappa per il giro di vite

CREMA - Daspo urbano non solo in città, ma pure nei paesi del Cremasco, per rendere la vita difficile ai vandali e a chi crea problemi in diverse aree pubbliche. Grazie al provvedimento di allontanamento, si obbligheranno i responsabili di atti vandalici ed episodi simili a non frequentare più determinati spazi, pena l’aggravarsi della loro situazione. Il Daspo, introdotto dal decreto legge 14 del 2017, è una misura di prevenzione amministrativa, finalizzata a contrastare fenomeni di degrado e a tutelare la sicurezza nei luoghi pubblici: i controlli mirati alla sua applicazione saranno garantiti sia dagli agenti della polizia locale, sia dalle altre forze dell’ordine. Nelle scorse settimane, nel corso di un riunione in Aula degli Ostaggi a Crema, il prefetto Antonio Gianelli, aveva invitato tutti i 48 Comuni dell’area ad aderire al Patto della sicurezza, di cui la città fa già parte.

sindaci

I sindaci Enzo Galbiati, Piergiacomo Bonaventi e Giovanni Sgroi

«Siamo in linea con quanto deciso in sede prefettizia e di Area omogenea — chiarisce il sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi —: il Daspo urbano ci permetterà di aumentare la sicurezza in zone sensibili del paese come piazza della Rinascente, oppure l’area di fronte alle scuole medie e alla Casearia, con annesso anfiteatro. E poi nei parchi pubblici. Il nostro regolamento di polizia locale, recentemente adottato, non ha bisogno di grandi aggiustamenti, come può invece essere per altri Comuni che hanno un testo più datato. Faremo comunque un passaggio in consiglio comunale per aggiornarlo oltre che, ovviamente, per il voto che sancirà l’adesione al Patto per la sicurezza».

Anche a Spino d’Adda, il regolamento di polizia locale non avrà bisogno di importanti revisioni, essendo stato rivisto lo scorso settembre, come conferma il sindaco Enzo Galbiati. «Sfrutteremo il nuovo importante strumento legato al Daspo urbano, inserendolo nei provvedimenti che come Comune abbiamo preso negli ultimi mesi, forti del regolamento di polizia locale. In paese le zone sensibili dove poterlo applicare sono quelle di piazza Casati, del parco Rosselli e Resega e poi le aree intorno alle scuole».

Il Daspo urbano è mutuato da quello sportivo, ovvero il divieto in vigore da anni, per i tifosi che creano problemi, di accedere per lungo tempo alle manifestazioni. A livello urbano, va a colpire chi compie condotte che pregiudicano la sicurezza o il decoro, come bivacco, commercio abusivo o atti di vandalismo. E in generale per chi turbi l’ordine pubblico in luoghi particolarmente sensibili. Può prevedere l’allontanamento immediato dal luogo in cui è stata commessa la condotta e il divieto di tornarci per un periodo massimo di due anni, in caso di recidiva o gravi comportamenti. Se non viene rispettato comporta una multa da 100 a 300 euro e l’applicazione di misure più restrittive in caso di recidiva. «Il patto è un testo unico che sarà uguale per tutti i 48 Comuni — evidenzia il sindaco di Rivolta d’Adda Giovanni Sgroi —: per quanto ci riguarda non abbiamo aree particolarmente critiche, ma certo vanno attenzionate innanzitutto piazza Vittorio Emanuele II e poi il resto del centro urbano e dei parchi. Abbiamo fatto un primo punto con la nostra polizia locale e poi ci stiamo confrontando con la prefettura per la stesura del testo unico, per verificare come modularlo al meglio per i piccoli centri come il nostro. L’importante è che si arrivi a una gestione precisa del Daspo, seguendo il lavoro della prefettura».

REGOLAMENTI DI POLIZIA LOCALE DA ADEGUARE

daspo

Al Patto per la sicurezza sottoscritto con prefettura e forze dell’ordine hanno già aderito da tempo le tre città della provincia. Oltre a Cremona e Crema, Casalmaggiore. Con l’estensione dello stesso ai 48 comuni dell’Area omogenea cremasca, si arriverà a un’estensione del patto a quasi un terzo del territorio provinciale e verrà rafforzata la collaborazione tra le forze di polizia locale che fanno capo a ogni ente. Per questo uniformare i regolamenti di polizia urbana diventa fondamentale. Anche per consentire l’applicazione del Daspo urbano. Una misura repressiva, che va però interpretata anche in chiave di prevenzione. I sindaci cremaschi, con il prefetto, potranno dunque multare e stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi «ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione» di luoghi pubblici. L’obiettivo dichiarato dalla legge che lo ha istituto è quello di difendere «vivibilità e decoro delle città, da conseguire anche attraverso il contributo degli enti territoriali con i seguenti interventi: riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, prevenzione della criminalità — in particolare di tipo predatorio — promozione del rispetto della legalità, più elevati livelli di coesione sociale e convivenza». Le zone sensibili vengono stabilite singolarmente dai Comuni, dopo un confronto con le forze dell’ordine e in base a episodi di degrado e vandalismo avvenuti nel recente passato.

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