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CREMONA. TAMOIL

Oltre 300 firme, cresce il malcontento

Petizione sull’uso dei fondi: «Veri progetti ambientali nella città più inquinata d’Europa»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

22 Marzo 2025 - 20:37

Oltre 300 firme, cresce il malcontento

CREMONA - «Non possiamo davvero permetterci, nella città più inquinata d’Europa, di scherzare con il concetto di vincolo ambientale». L’atmosfera al banchetto di raccolta firme sulla questione Tamoil oggi era calda, nonostante la pioggia che è caduta in mattinata sui tendoni del mercato.

Ad animare il banchetto c’erano varie realtà, politiche e associative, oltre che tanti cittadini ‘intercettati’ al mercato. «Abbiamo sfondato in un tempo sorprendente il tetto delle 300 firme – annuncia esultante Sergio Ravelli del Partito radicale –, nei prossimi giorni le presenteremo in Comune». L’obiettivo è quello di assicurare il vincolo di destinazione ambientale del ‘tesoretto’ derivante dal risarcimento Tamoil che secondo i proponenti non sarebbe rispettato nella proposta dell’amministrazione di destinarlo ai Giardini di piazza Roma e ad altre aree verdi cittadine.

In prima linea nell’iniziativa anche la lista di Paola Tacchini, presente insieme all’alleata Francesca Berardi della colazione M5S-Cremona cambia musica: «Quel che risulta più assurdo — dice Tacchini — è che in una città come la nostra che ha una serie interminabile di problemi ambientali, sistematicamente si faccia di tutto per evitare di affrontare la questione». Ma sotto al gazebo si sono ritrovati anche altri esponenti della minoranza, da Andrea Carassai di Forza Italia a Marco Olzi di Fratelli d’Italia. «Siamo opposizione, altro che minoranza della minoranza», ironizza qualcuno citando Luciano Pizzetti, mentre Olzi più cautamente parla di «prove di disgelo» nella coalizione di centrodestra dopo la frattura mai ricomposta delle elezioni provinciali.

Quanto alle proposte alternative, le idee non mancano: dalla green belt, «una cintura di alberi attorno a Cremona per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sulla città», fino a interventi per «decementificare aree urbane per contrastare la morsa del calore estivo». C’è invece scetticismo sulla proposta avanzata nei giorni scorsi da Maria Vittoria Ceraso di usarle i fondi per la riqualificazione di via Giordano.

Ma, per Ravelli, la giunta sta andando in direzione opposta: «Invece che convocare la commissione competente si affida la discussione all’ufficio di presidenza. Una torsione inaccettabile per un ruolo che dovrebbe essere super partes».
E dal banchetto ai piedi del Palazzo comunale si promette battaglia: «Saremo al Consiglio comunale del 31, ci faremo sentire».

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