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Vicino a processo: "Ha versato benzina sul mio gatto"

La padrona racconta in lacrime il dramma del suo micio Tato, trovato zuppo di carburante dopo essere uscito dal cortile dell’imputato. L’uomo nega, ma la donna lo accusa di maltrattamenti. Prossima udienza in ottobre

La Provincia Redazione

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21 Marzo 2025 - 17:06

Vicino a processo: "Ha versato benzina sul mio gatto"

CREMONA -  Oggi Tato ha 12 anni, ma «da quel giorno non è più lo stesso, ogni tanto è irascibile». Il giorno: lunedì 11 maggio del 2020, quando, secondo le padrone, il vicino di casa avrebbe buttato della benzina sulla pancia e sulle zampette posteriori del micio. La corsa alla clinica veterinaria, dove Tato è stato addormentato, la veterinaria gli ha raso il pelo imbevuto di benzina, gli ha medicato la cute e lo ha dimesso: 15 giorni di collare per evitare il rischio di leccarsi.

Maltrattamenti di animali, l’accusa che ha portato il vicino di casa, 61 anni, a processo, difeso dall’avvocato Annamaria Petralito. Una delle due sorelle e padrone di Tato si è costituita parte civile con l’avvocato Silvia Pincella.

Lacrime in aula. «Io sono appassionata di tutti gli animali in genere, Tato è un anti-depressivo e sono sicura che il mio vicino lo sapesse». «Era tarda mattinata — ha raccontato la padrona —. Io e mia sorella stavamo pulendo casa, Tato voleva uscire ed è uscito. Ogni tanto guardavano fuori, Tato non c’era. Siamo uscite, lo abbiamo chiamato, richiamato. Dopo cinque minuti circa, lo abbiamo visto uscire dal cancello del signore, sfrecciare verso il nostro. Era zuppo di un liquido. L’ho preso in braccio, odorava di benzina».

tato

Nel tardo pomeriggio, rincasata con la sorella e la madre dalla clinica veterinaria, «sono uscita, mi sono guardata attorno nella via per vedere se c’era una tanica di benzina. Vado davanti al cancello del vicino, dando l’occhio ho visto, sotto il porticato, una tanica mezza piena e con il tappo. L’ho fotografata. Il giorno dopo ho visto il vicino: ‘Ma scusa, lo sai che il mio gatto è uscito da casa tua tutto zuppo di benzina?’. E lui: ‘Tanto non avete la prova che sono stato io’».

L’imputato vive in casa con l’anziana madre. Perché avrebbe dovuto buttare benzina su Tato? «Dieci anni prima - spiega la vicina — lui ha cominciato a offendermi: ‘Morta di fame...’. Tante volte sono intervenute le forze dell’ordine, ma il signore non ha mai capito che doveva rispettare me, i miei sentimenti, i miei animali che per me sono terapie».

Anche la sorella è scoppiata in lacrime. Ha raccontato di un altro loro gatto in passato «preso a legnate» a suo dire dal vicino, che «ha le galline: le lasciava libere, venivano a fare le uova nel mio giardino, rovinandolo. Io non gli ho mai detto nulla, gli portavo indietro le uova, una volta anche il pulcino vivo, che il gatto prendeva». In aula si tornerà il 10 ottobre prossimo.

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