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Privitera: uno sportello per decidere il fine vita

In sala Alessandrini la presentazione del servizio per le «disposizioni sui trattamenti»

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

19 Marzo 2025 - 20:09

Privitera: uno sportello per decidere il fine vita

CREMA - La tutela di un diritto, ancora poco conosciuto. Oggi, la sala Alessandrini ha ospitato la presentazione dello sportello a cui i cremaschi potranno rivolgersi per stabilire, quando si è ancora in buona salute, come debba essere il loro percorso di fine vita. Il via al servizio dedicato alle disposizioni anticipate di trattamento è previsto per il 29. Lo aprirà l’Associazione cure palliative Alfio Privitera, da quasi 22 anni al fianco dei malati terminali. Basterà chiamare la sede dell’associazione dal lunedì al venerdì, tra le 13 e le 16 (il sabato dalle 10 a mezzogiorno).

Si fisserà un appuntamento e ci si potrà recare in via Barbelli per le informazioni sul Dat, per la compilazione del modulo con le proprie disposizioni, da consegnare poi ai Comuni di residenza. Tanti gli ospiti: Carolina Maffezzoni, direttore socio sanitario dell’Asst, insieme Annamaria Bona, responsabile delle professioni sociosanitarie dell’ospedale e Sergio Defendi, primario delle Cure palliative.

Poi Donatella Fusar Bassini, vicepresidente provinciale dell’Ordine degli infermieri e Alessandra Brazzoli, responsabile della Pastorale diocesana per la salute. Relatori Giuliano Paolella, che guida l’associazione, Luciano Orsi, medico palliativista e Beatrice Tessadori, docente di etica. «Daremo un aiuto concreto ai cremaschi per la tutela dei propri diritti. Solo l’un per cento si è avvalso, sino ad ora, di questo strumento», ha evidenziato Paolella. Orsi ha affrontato le differenze tra Dat e suicido medicalmente assistito.

«La parte etica nelle scelte conta molto di più di quella clinica, soprattutto quando ci si avvicina al periodo di fine vita», ha esordito. Tessadori ha da poco curato una pubblicazione: «La legge — ha chiarito — mette in primo piano la libertà di scelta dell’assistito e prevede che ci debba essere il suo consenso agli atti sanitari, anche attraverso la pianificazione delle cure». Lei stessa, insieme Orsi, seguirà lo sportello della Privitera.

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