L'ANALISI
19 Marzo 2025 - 05:10
Un gruppo di ragazzi e dirigenti della società
SAN GIOVANNI IN CROCE - È sempre più scuola di cittadinanza la Polisportiva San Giovanni in Croce, realtà attiva da giugno dello scorso anno con una forte valenza di tipo sociale. Ce ne parla il presidente Pietro Goi, facendo un primo bilancio delle attività che danno molto risalto al settore giovanile: «Abbiamo un progetto di inclusione secondo il quale chi ha più doti deve aiutare chi ha meno doti. Quello che ci importa è vedere i bimbi sorridere. Non a caso, poi, alla fine delle partite offriamo sempre la merenda a tutti».
Il presidente ricorda che la società – tra calcio, tennis, pallavolo, ginnastica ritmica - ha iniziato con otto consiglieri: «Adesso abbiamo 150 soci tesserati e 240 atleti articolati in dieci squadre: piccoli amici, a partire dai sei anni, di cui fa parte anche una bambina, primi calci, pulcini, due squadre di giovanissimi, una di allievi, una di juniores e una di terza categoria. Abbiamo 35 allenatori». E a proposito di inclusione, «c’è anche una squadra di ragazzi di diverse nazionalità». Nella Polisportiva «gioca anche una squadra di Amatori». Non manca una squadra femminile di calcio, con atlete dai 10 ai 15 anni.
«Ci è stato concesso l’uso della palestra, in cui fuori dall’orario scolastico fino al 1 marzo si recavano i bambini piccoli. C’è spazio anche per la ginnastica ritmica con 'Planet Gym' che coinvolge 26 ragazze. Adesso 30 bambine, con età compresa tra i 4 e i 12 anni, sono seguite dall’istruttrice Aurora Lunato e ci sono anche due gruppi di signore che fanno ginnastica dolce, sempre in palestra». Goi aggiunge che sotto l’egida della Polisportiva «c’è anche una squadra di calcio a cinque del Csi che gioca a Martignana di Po».
Il presidente ricorda poi, a proposito dell’attività sociale, la convenzione siglata con la Fondazione Ospedale Giuseppe Aragona per le prestazioni specialistiche ambulatoriali, quali visite, esami diagnostici, percorsi riabilitativi, a favore degli atleti della Polisportiva, comprese prestazioni ambulatoriali in regime privato a tariffe agevolate. «Il bilancio è molto positivo», afferma Goi che sottolinea come la Polisportiva abbia allacciato rapporti anche con la Fondazione Elisabetta Germani di Cingia de’ Botti, con 'Il Cerchio' e 'Meraki-Santa Federici'. «Diamo molta importanza al mondo della disabilità. Santa Federici vorrebbe un campo da bocce». Chissà se in futuro sarà possibile fare qualcosa in tal senso.
«Intanto abbiamo un campo da tennis e prevediamo tornei, anche di calcio. La Polisportiva è seguita dalla Cremonese e dal Brescello. Stiamo facendo un investimento su un allenatore che ha giocato in A e su un altro molto valido, che giocava nelle giovanili dell’Inter».
Goi aggiunge poi un altro aspetto di valenza sociale portato dalla Polisportiva: «Ci hanno regalato un defibrillatore e concordemente con il co-presidente Alberto Formis abbiamo deciso di posizionarlo in una posizione utile anche alle scuole e abbiamo consentito la possibilità a due insegnanti di frequentare il corso per poter utilizzare il dispositivo». Il presidente, che rimarca anche come la Polisportiva tenga moltissimo al tema della prevenzione del bullismo nelle scuole grazie allo strumento dello sport, è visibilmente soddisfatto di come stanno andando le cose all’Asd:
«Quando siamo arrivati abbiamo trovato ambienti in condizioni pessime, privi di attrezzature, maglie, palloni. Abbiamo ricomprato tutto spendendo 24mila euro. Abbiamo fatto la 'Scia' e l’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), il sistema di gestione della sicurezza alimentare, per il bar. Adesso siamo a posto».
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