L'ANALISI
16 Marzo 2025 - 15:46
Luciano Pizzetti
CREMONA - Al tavolo, da sinistra, c’erano Jane Alquati (Lega), Andrea Carassai (Forza Italia), Sergio Ravelli (Radicali), Alessandro Portesani (Novità a Cremona) e Paola Tacchini (Movimento 5 Stelle): opposizioni compatte, Ravelli in supporto, conferenza all’attacco. I fondi del risarcimento Tamoil per riqualificare piazza Roma: non s’ha da fare. Replica Luciano Pizzetti. A tutti.
«Prendo atto, seppur sorprendentemente, che la minoranza delle minoranze consiliari — è subito pungente, il presidente del consiglio comunale — ha cambiato opinione rispetto a quanto espresso nell’Ufficio di Presidenza del 17 dicembre scorso, in ordine alla procedura da attivare per l’utilizzo dei fondi risarcitori Tamoil». In quella sede, in effetti, i capigruppo consiliari e la giunta avevano condiviso l’opportunità di superare la delibera consiliare del 2019.
«In favore di una nuova che individuasse proprio nell’Ufficio di Presidenza il livello istruttorio — precisa Pizzetti —. Mantenendo ovviamente totalmente inalterata la destinazione ambientale delle risorse, mai da nessuno messa in discussione. Per inciso, alimentare fake news non è un buon esercizio di qualità amministrativa». Il cambio di delibera, però, c’è stato.
«Per una ragione elementare: spetta alla rappresentanza degli eletti la decisione sull’utilizzo delle risorse pubbliche — le declina Pizzetti —. Non a comitati tecnici da inventare. Ricordo che era assente la capogruppo Alquati. E che la capogruppo Tacchini, dopo aver chiesto se i fondi fossero utilizzabili per la bonifica Tamoil, espresse parere favorevole. Anche il capogruppo Portesani si disse favorevole alla proposta, ma per l’utilizzo dei fondi avrebbe dovuto consultare la propria coalizione. Simi, allora capogruppo di Forza Italia, fu l’unico ad esprimere perplessità, senza però opporsi apertamente. Al termine della discussione ho chiesto se s’intendesse procedere in tal senso. Vi fu larghissimo consenso e dunque si è proceduto. Cosa che in alcun modo si sarebbe fatto se i capigruppo di opposizione si fossero opposti».
E la giunta ha assunto di conseguenza una nuova delibera. «Che verrà sottoposta al vaglio dell’Ufficio di Presidenza mercoledì 26 marzo e poi portata al voto del consiglio comunale il 31. Se approvata, verrà riconvocato l’Ufficio di Presidenza per il vaglio delle diverse proposte e l’assunzione della decisione di destinazione. Sarà poi la giunta ad istruire la delibera». Al termine di questo percorso il consiglio comunale deciderà.
«E come si evince con semplicità, siamo in presenza non di un furto di democrazia, bensì del massimo coinvolgimento della principale istituzione cittadina democraticamente eletta. Con un percorso rispettoso degli elettori, degli eletti e ampiamente partecipato. Dunque che dire della conferenza stampa dei capigruppo minoritari che hanno mutato, mi auguro solo temporaneamente, opinione? Non capisco, ma mi adeguo».
Con un nota bene, però: «Aggiungo che non compete certo a me dire a Portesani con quale Pd dovrebbe confrontarsi. Ad intuito dovrebbe cominciare dall’abc. Il sindaco è il sindaco. il presidente del consiglio comunale è il presidente del consiglio comunale. Ruoli istituzionali. Il Pd è il Pd e ha i propri rappresentati, compreso Giancarlo Storti che lo ha costretto a ritrattare le affermazioni fatte in conferenza stampa. Dunque, se vuole parlare con il Partito democratico, parli col Partito democratico. Diversi ruoli, diverse funzioni, diverse responsabilità. In consiglio agiscono persone libere che liberamente decideranno». Conclusione: «Non inseguendo fake news».
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