L'ANALISI
15 Marzo 2025 - 19:22
(foto d'archivio)
CREMONA - I carabinieri li hanno tirati giù dal letto all’alba di oggi e li hanno arrestati. Nel carcere minorile Beccaria di Milano sono finiti tre 17enni, mentre a Ca’ del Ferro un 19enne (D.G.). Sono i quattro giovanissimi (due italiani e due romeni) del branco che - per l’accusa - la notte del 23 febbraio scorso ha, con ferocia, pestato il barman de La Ciocco, il locale sotto la Galleria XXV Aprile, in pieno centro storico.
La vittima - Filippo ‘Digiu’, 36 anni, - presa a calci e pugni, ferita brutalmente al volto con un bicchiere di vetro, ha riportato lesioni molto gravi: ha quasi perso l’occhio sinistro, l’altro si è salvato.
I quattro sono finiti in carcere con l’ipotesi di accusa di lesioni personali aggravate. Le misure cautelari sono state emesse rispettivamente dal Gip del Tribunale per i minorenni di Brescia e dal Gip del Tribunale di Cremona, su richiesta del pm per i minori e, per il 19enne, del procuratore Silvio Bonfigli (nella foto a sinistra) con il pm Alessio Dinoi (nella foto a destra), titolare dell’indagine.
Dopo un intervento chirurgico e il lungo ricovero in ospedale, il barman ora si sta curando a casa.
Quando all’alba di oggi i carabinieri hanno bussato alla porta, notificando le ordinanze di custodia cautelare in carcere, i quattro non hanno fiatato. Il maggiorenne avrebbe poi detto: “Ho fatto una c...”.
La ‘c...’, come l’ha chiamata lui, è storia delle 2.40 di notte. Il locale stava per abbassare la saracinesca, quando è spuntata la gang. I quattro hanno infastidito alcuni clienti rimasti all’esterno del pub. Il barista è uscito per calmare le acque. «Stiamo chiudendo, andatevene». È stato immediatamente accerchiato, colpito alla testa con un bicchiere. Caduto a terra, i violenti gli sono piombati addosso, infierendo con il bicchiere sul volto. Un’azione feroce, rapidissima, poi, la fuga verso piazza Stradivari, lasciando la vittima a terra, in una lago di sangue.
Le indagini dei carabinieri, coordinate dalle procure di Brescia e Cremona, sono immediatamente scattate. Ai quattro gli investigatori sono arrivati attraverso le testimonianze dei clienti de La Ciocco, e l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Tre settimane di indagine per rendere solido il quadro probatorio.
«Il rapido sviluppo dell’attività investigativa si inserisce nel contesto delle recenti iniziative promosse dai Comitati provinciali per l’Ordine e la sicurezza pubblica, volte a intensificare la prevenzione, il controllo del territorio e il contrasto ai fenomeni criminali che hanno interessato la città negli ultimi mesi», hanno riferito al Comando provinciale dell’Arma dei carabinieri. Nei prossimi giorni ci saranno gli interrogatori di garanzia. Due dei tre minorenni sono difesi dall’avvocato Luigi Lupinacci.
Nel giorno degli arresti di chi, secondo gli investigatori, lo ha massacrato la notte del 23 febbraio, Filippo non se la sente di commentare. Per il barman di 36 anni che ha lasciato l’ospedale e continua le cure a casa, parla il suo avvocato Alessio Romanelli (nella foto).
«Filippo è ancora profondamente scosso per l’aggressione subita — sottolinea il legale —. Preferisce non rilasciare dichiarazioni sui fatti, ma desidera esprimere la propria gratitudine all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine per il grande lavoro svolto e ringraziare tutti per le tante manifestazioni di solidarietà ricevute». Uno tsunami di solidarietà.
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