L'ANALISI
15 Marzo 2025 - 05:15
Una veduta dall’alto del portale nella quale si può notare un varco nella copertura
MOTTA BALUFFI - Solarolo Monasterolo custodisce un pezzo di storia tra le sue campagne: la Cascina Maggi-Stanga. Un complesso architettonico di rilievo, con il suo maestoso portale d’ingresso sovrastato da una figura enigmatica e suggestiva: un corvo in rame di notevoli dimensioni. Una presenza che, nel corso del tempo, ha reso il luogo iconico per la comunità (che ha dedicato al suo nome anche la Pro loco). Oggi, però, questo simbolo è a rischio e il Comune sta cercando di intervenire.
Il portale d’ingresso della cascina, caratterizzato da un timpano curvilineo che culmina in un lungo pinnacolo, è un capolavoro dell’architettura rurale lombarda. La scultura del corvo, posta sulla sommità, ha alimentato storie e interpretazioni. Purtroppo non mancano le criticità. «La struttura, che è di proprietà comunale, presenta delle lesioni e dei cedimenti nella copertura», spiega il sindaco di Motta Baluffi, Antonietta Premoli. «Adesso ci troviamo nella condizione di dover trovare consistenti risorse per poter effettuare un intervento di consolidamento e recupero conservativo. Serviranno circa 80-100mila euro. Il tutto naturalmente sotto la supervisione della Soprintendenza, perché il bene è vincolato. Non sarà semplice, ma è necessario intervenire perché il Corvo rappresenta un simbolo del paese».
La Cascina Maggi-Stanga, nota anche come Villa Bertini o Villa del ‘Curgnac’, ha attraversato i secoli cambiando più volte proprietari. Appartenne fino al XVIII secolo alla famiglia Maggi, per poi passare ai marchesi Vallardi, ai Silva e infine, nei primi anni del Novecento, agli Stanga. Un patrimonio storico che merita tutela. L’amministrazione comunale sta valutando le possibili fonti di finanziamento per l’intervento. Perdere il Corvo significherebbe privare Solarolo Monasterolo di un pezzo della sua identità e questo non è pensabile. Non sarà facile, ma il valore storico e simbolico della Cascina Maggi-Stanga merita anche secondo l’amministrazione comunale ogni sforzo possibile. Il Corvo continua a sorvegliare dall’alto il borgo, come fa da secoli. Ma ora è il paese a doversi prendere cura di lui.
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