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CREMONA: IL CASO

Fondi Tamoil per piazza Roma, Forza Italia: «Proposte fuorvianti, concentrarsi sull'ambiente»

I consiglieri Carassai e Ghidini: «Risorse da individuare nei dividendi di AEM e nei proventi della tassa di soggiorno. Serve un programma per la cura della salute dei cittadini»

La Provincia Redazione

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11 Marzo 2025 - 15:57

Fondi Tamoil per piazza Roma, Forza Italia: «Proposte fuorvianti, concentrarsi sull'ambiente»

Luca Ghidini e Andrea Carassai

CREMONA - «Tra la manutenzione di Piazza Roma e la riqualificazione di via Giordano, le proposte per l’utilizzo del risarcimento Tamoil rischiano di distrarre l’attenzione dal vero problema che distingue tristemente Cremona: l’ambiente». Commentano così da Forza Italia la vicenda della destinazione dei fondi di risarcimento Tamoil alla riqualificazione dei giardini di piazza Roma.
«Come è noto - scrivono i consiglieri Andrea Carassai e Luca Ghidini -, si tratta di un tema estremamente serio che, legato all’inquinamento dell’aria e del sottosuolo, ha profonde ricadute sulla salute dei cremonesi in termini di patologie oncologiche, fatto per il quale vantiamo dove vantiamo non invidiabili primati. Sarebbe fuorviante e banale pensare che un problema di simile portata possa essere risolto con meri interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Va ricordato che questi progetti avrebbero dovuto essere redatti, finanziati e completati almeno 10 anni fa e, come nel caso del recupero dei giardini pubblici, le risorse da impiegare sono da individuarsi tra i dividendi che AEM conferisce al Comune di Cremona (2,4 milioni di euro dal bilancio 2024) e nei proventi della tassa di soggiorno. Risorse che, tuttavia, a poco servirebbero dato che ad oggi non esiste alcun progetto di riqualificazione urbana. Non si confondano, quindi, le risorse del risarcimento Tamoil per colmare i buchi dell’inefficienza dell’amministrazione comunale, ma vengano destinate alla cura dell’ambiente  e della salute dei nostri concittadini».
«Ebbene - proseguono -, davanti a problemi seri e complessi la politica, anche quella locale, dovrebbe dimostrare lungimiranza guardando lontano e affidandosi a soggetti competenti, espressione della tecnica e della scienza. È evidente come la questione ambientale e, quindi sanitaria, di Cremona non possa essere risolta con la sostituzione delle panchine in una piazza, o con la scelta tra la piantumazione del frassino o della petunia, bensì con azioni di portata pluriennale che aggreghino idee, progetti, enti, e soprattutto risorse. È questo il punto centrale: Cremona è un soggetto malato che ha bisogno di un piano di interventi che parta dall’oggi, ma che guardi alle nuove generazioni. Un progetto ambizioso ma non più rimandabile, volto a migliorare la qualità della vita delle persone con un approccio ampio e pragmatico, multidisciplinare e di ampio respiro. I 2,4 milioni di euro rappresentano le risorse per individuare le migliori azioni da intraprendente adottando criteri tecnici e scientifici. Quando una persona è ammalata, ricerca il medico più esperto che può individuare la migliore cura per lui. Non si affida a soluzioni propagandistiche proposte da persone inesperte».
«Si parta, quindi, dal coinvolgimento delle facoltà universitarie più esperte in materia ambientale e delle autorità sanitarie, per avviare un percorso di avvicinamento tra tutti i possibili interlocutori – tra cui le imprese - che, a vario titolo, possono dare il proprio contributo in base alla loro specifica competenza. La realizzazione del nuovo ospedale e l’auspicabile apertura di un corso di medicina nella nostra città, stanno già cambiando radicalmente il paradigma sul concetto di cura della persona. L’amministrazione non può ridurre la portata della sua partecipazione a questa sfida già in atto, con un approccio superficiale e banale» proseguono gli azzurri.
«Si tratta di avere coraggio e lungimiranza, rinunciando ad una egoistica rincorsa del conoscendo politico immediato. Il risarcimento Tamoil non sia, quindi, l’ultimo atto a seguito di un procedimento giudiziario, ma l’inizio di un impegno partecipato da quanti più attori sociali possano mettere a disposizione della città risorse, idee e progetti strategici. La politica, dal canto suo, non guardi questo processo partecipativo con diffidenza o calcolo, ma al contrario lo accompagni in maniera ordinata, elevandosi a protagonista attento ai bisogni più veri delle persone. La maggioranza è pronta ad accettare questa sfida?» concludono.
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