L'ANALISI
07 Marzo 2025 - 19:31
Il kebab di via Guarneri del Gesù e, nel riquadro, il carcere di Ca' del Ferro
CREMONA - Contro la decisione del gip che li ha tenuti in carcere per rapina, hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame i 18enne fratelli gemelli albanesi arrestati dalla polizia la sera del 27 febbraio scorso, mercoledì, in concorso con un sedicenne finito in una comunità, dopo la zuffa avvenuta all’interno del K2 kebab di via Guarneri del Gesù. Il titolare, pakistano di 39 anni, è stato ferito alla fronte. Uno dei gemelli è difeso dall’avvocato Guido Priori, l’altro dall’avvocato Marco Soldi del Foro di Brescia. L’udienza a Brescia davanti ai giudici del Riesame è fissata per martedì prossimo. Nel frattempo, agli atti sono stati acquisiti i video.
In carcere i gemelli diventati maggiorenni il 3 febbraio, ci sono finiti per rapina. Poi c’è l’altra accusa di lesioni al pakistano. Erano le sei del pomeriggio. I due maggiorenni, il minorenne e altri amici, tra cui una ragazza, stavano tornando da una festa di compleanno. Avevano bevuto molto. In via Guarneri sono entrati nel kebab. «Fammi p...», avrebbe detto il sedicenne al titolare, andando dritto verso il bagno. Il pakistano lo avrebbe afferrato per un braccio e sarebbe nata una scazzottata. Il ragazzo lo avrebbe ferito alla fronte «con gli anelli», hanno sostenuto i gemelli. Uno di loro dava le spalle al minorenne, l’altro era sulla porta.
Cosa è accaduto all’interno del kebab, lo ha raccontato alla polizia il pakistano la sera stessa dell’aggressione, quando è stato portato in ambulanza al Pronto soccorso in codice giallo. Ha raccontato che quei ragazzi volevano rapinargli i soldi. Che è stato minacciato con il coltello, probabilmente lo stesso usato per preparare i kebab, afferrato dal banco.
Il titolare ha anche raccontato che la ragazza del gruppo ha portato via delle bottiglie di birre. La giovane è rimasta ignota. Dopo la rapina, il gruppo era fuggito verso i giardini pubblici. I tre erano stati accerchiati dagli agenti della polizia locale. In via Guarneri era arrivata anche la squadra Volante. Nel giro di poco, i gemelli e l’amico sedicenne erano in arresto, riconosciuti dal pakistano.
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