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CREMONESI E CASALASCHI UNITI

Cremona Est: via al cantiere per un futuro più condiviso

Incontro sull’Area Omogenea a Pessina promosso dal sindaco di Cappella de’ Picenardi. Coinvolti 41 Comuni

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

06 Marzo 2025 - 19:25

Cremona Est: via al cantiere per un futuro più condiviso

L'incontro e il sindaco Leni

PESSINA CREMONESE - La costruzione della Zona Omogenea ‘Cremona Est’, che vede al centro 41 Comuni uniti - dal Cremonese al Casalasco - per un futuro condiviso, è stata protagonista martedì pomeriggio del ‘cantiere itinerante’ organizzato nella sala consiliare di Pessina Cremonese. Un appuntamento importante per delineare le strategie e le sinergie tra i Comuni della zona, volto a ottimizzare i servizi e rafforzare la collaborazione amministrativa.

UN INCONTRO PARTECIPATO

L’incontro ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, tra cui Roberto Mariani, presidente della Provincia di Cremona, e Luciano Toscani, vice presidente. A moderare e promuovere il dibattito è stato Raffaele Leni, sindaco di Cappella de’ Picenardi, promotore dell’iniziativa, mentre l’assistenza tecnico-scientifica è stata fornita da Maurizio Pellizzer, revisore contabile e consulente per gli enti locali, esperto in gestione amministrativa e finanziaria per le pubbliche amministrazioni, e dalla segretaria comunale Maria Rita Nanni.

LA SINERGIA

Leni ha sottolineato l’importanza della sinergia tra enti locali in un momento in cui molte amministrazioni soffrono per la carenza di fondi statali e regionali. Ha poi evidenziato come la costituzione delle zone omogenee sia una risposta concreta alle difficoltà delle unioni tra comuni, permettendo di sfruttare nuovi fondi statali e regionali destinati proprio alla cooperazione intercomunale. «Ci siamo resi conto di un dato di fatto: le unioni tra comuni stanno soffrendo. I fondi statali tradizionali scarseggiano, ma allo stesso tempo vengono stanziate nuove risorse a livello nazionale e regionale per incentivare la nascita di aree omogenee. Questo significa che dobbiamo collaborare mettendo in comune personale, strutture e risorse per offrire servizi migliori e più sostenibili ai cittadini», ha spiegato Leni.

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SERVIZI MIGLIORI

L’incontro ha permesso di delineare alcuni obiettivi chiave del progetto, tra cui la possibilità di ottimizzare i costi e creare economie di scala. «Abbiamo studiato delle proiezioni che dimostrano come un’organizzazione di questo tipo permetta di migliorare i servizi esistenti e, in alcuni casi, attivarne di nuovi», ha sottolineato il sindaco. Un esempio pratico? «Quante volte succede che un Comune rifaccia l’asfalto di una strada e dopo pochi mesi arrivi un’altra società a rompere di nuovo per interventi alle tubature? Se ci mettiamo in sinergia, possiamo programmare meglio i lavori e risparmiare tempo e risorse».

IL FUTURO

Tra le ipotesi emerse durante il dibattito c’è anche la possibilità di costituire un consorzio di gestione dei servizi, seguendo il modello di successo già adottato nella zona cremasca. L’obiettivo sarebbe quello di coordinare e ottimizzare il lavoro di enti già esistenti, come Casalasca Servizi, Padania Acque e il GAL Oglio Po, per accedere più facilmente ai bandi di finanziamento e migliorare la gestione del territorio. «Abbiamo fatto una proposta, che non è scolpita nella roccia, ma che parte dall’analisi di dati concreti: la collaborazione tra i Comuni esiste già, ora serve una regia unica per renderla più efficace», ha dichiarato Leni. La riunione ha visto una ottima partecipazione da parte una trentina di Comuni della zona, con rappresentanti che hanno portato il loro contributo su diversi aspetti del progetto. Il percorso, come ha spiegato Leni, sarà itinerante, con incontri programmati in diversi centri per raccogliere spunti e costruire una proposta condivisa. «Non si tratta solo di un progetto teorico, ma di qualcosa che può davvero migliorare la qualità della vita dei cittadini», ha concluso il sindaco.

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