L'ANALISI
06 Marzo 2025 - 09:20
CASALMAGGIORE - L’Avis di Casalmaggiore ha un nuovo direttivo. Alla guida dell’associazione arriva Fernanda Somenzi, che assume la carica di presidente, mentre il presidente uscente, Stefano Assandri, resta all’interno della squadra con il ruolo di vicepresidente vicario. Un passaggio di consegne nel segno della continuità, ma anche con la volontà di portare nuove idee per affrontare le sfide del volontariato nel contesto attuale.
Nel suo intervento di chiusura mandato, Stefano Assandri ha tracciato un bilancio degli ultimi otto anni alla guida di Avis Casalmaggiore. Un percorso di impegno costante e risultati più che soddisfacenti, reso possibile dalla collaborazione di tutto il gruppo. Assandri ha sottolineato di non aver mai pensato di chiedere deroghe per un terzo mandato, riconoscendo l’importanza del rinnovamento e della necessità di una pausa dopo anni di intenso lavoro.
«Il mio sogno era quello di avere alle spalle un gruppo di giovani, o quantomeno pseudo tali, a cui lasciare spazio alla ricerca di un’evoluzione e magari di nuove strategie per dare ancor più risalto alla nostra sezione», ha affermato Assandri. Uno dei principali obiettivi della sua presidenza era quello di favorire l’ingresso di giovani nel gruppo dirigente, per garantire un’evoluzione dell’associazione e nuove strategie in grado di dare ancora più risalto all’attività di Avis. Un cambio di testimone necessario per assicurare continuità al volontariato, nonostante le difficoltà socio-economiche e la scarsa attenzione della politica al mondo del volontariato puro, «quello vero, quello che non ha secondi fini, e che il più delle volte viene sfruttato per sopperire alle vistose carenze dell’apparato pubblico».
Nel suo discorso, Assandri ha evidenziato come il volontariato Avis sia stato fondamentale durante la pandemia da Covid-19, garantendo un impegno straordinario sia nella gestione del centro vaccinale che nel mantenimento del livello di raccolta di sangue e plasma. «Nonostante ore ed ore dedicate al centro vaccinale da parte di un nutrito numero di volontari e del nostro staff sanitario, la raccolta complessiva di sangue e plasma è rimasta inalterata rispetto agli anni precedenti», ha ricordato.
Tuttavia, oltre ai ringraziamenti, non sono mancate le critiche, a volte anche offensive, e l’assenza di un concreto supporto economico da parte delle istituzioni pubbliche, che si sono limitate a un riconoscimento formale. «A volte abbiamo sacrificato le nostre ferie e i nostri hobby per poter seguire in modo professionale gli impegni e le scadenze che di volta in volta si presentavano», ha sottolineato Assandri. «Le complicanze burocratiche, sia amministrative che regolamentari, hanno continuato ad aumentare impegnando ancor di più il nostro tempo libero. Però la nostra velocità e la tempestività ad adeguarci alle nuove norme hanno migliorato sia la gestione della sede sia il rapporto con gli organi superiori, i quali ora ricevono tutte le informazioni richieste praticamente in tempo reale».
Nel suo saluto finale, Assandri ha voluto ringraziare tutti i volontari che hanno reso possibile il funzionamento dell’Avis in questi anni. «Il gruppo infermieri e dottori ha fatto la differenza sia sotto il profilo sanitario con l’obiettivo primario di salvaguardia della salute dei donatori». Ha poi menzionato il gruppo di collaboratori, che ha garantito una sede sempre efficiente, e il gruppo cucina e bar, che con dedizione arriva all’alba per preparare un ristoro per tutti.
«La nostra forza è sempre stata quella di fare gruppo, unendo tutti i tasselli di un grande puzzle che è la nostra Avis», ha detto Assandri, concludendo il suo intervento con una citazione di Gino Bartali: «Il bene si fa e non si dice, e certe medaglie si appendono all’anima e non alla giacca». Un augurio e un’eredità importante per il nuovo direttivo guidato da Fernanda Somenzi, chiamato a portare avanti con passione e dedizione il lavoro svolto finora.
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