L'ANALISI
05 Marzo 2025 - 12:58
Il carcere di Cremona
CREMONA - Un nuovo episodio di aggressione nel carcere di Ca' del Ferro ai danni del personale di Polizia Penitenziaria ha riacceso i riflettori sul problema. «Un detenuto di origine italiana, di circa 50 anni, ha aggredito prima con una testata e poi con calci e pugni l’agente addetto alla sezione poiché non voleva rientrare in cella dalla socialità - spiega Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria -. L’immediato ausilio di altro personale ha evitato il peggio per il collega, che è comunque dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso del nosocomio cittadino dove è stato dimesso con una prognosi di sei giorno. Il SAPPE augura una celere guarigione all’agente ferito e auspica in una risoluzione definitiva all’annosa questione delle aggressioni al personale di Polizia da parte della popolazione detenuta».
«Quanto avvenuto è inaccettabile - continua Greco -. Servono risposte ferme contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Anche prevedendo di riaprire carceri come quella di Pianosa e dell’Asinara dove destinare i detenuti violenti. Per noi che conosciamo e viviamo ogni giorno la complessità dell’ambiente carcerario è sconcertante il continuo ricorso alla violenza da parte dei detenuti, ma ancora di più lo è in situazioni come questa, dove una motivazione così futile viene fornita a giustificazione di un agire ignobile, incivile e selvaggio. Purtroppo, però, non sorprende perché questo è lo specchio di una società in cui i fenomeni di violenza ed inciviltà affollano le cronache quotidiane di tutte le città italiane. Interventi concreti e profondi per vincere la sfida culturale alla quale siamo chiamati a rispondere, non sono più rimandabili!».
«Ai colleghi di Cremona, ed in particolare all’agente contuso, vanno la nostra vicinanza ed il nostro apprezzamento per come hanno saputo gestire il grave evento critico - commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE -. Il lavoro in carcere è un lavoro oscuro, perché quando viene arrestato un pericoloso latitante la vicenda finisce sulle pagine dei giornali, ma tutto quello che accade successivamente, negli anni a seguire, è oscuro e non subirà la stessa sorte, non comparirà sulle pagine dei giornali né in televisione, non farà notizia».
«Per questo - continua Capece -, è fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per tutte le altre strutture detentive della Lombardia. Il Corpo di Polizia Penitenziaria, a Cremona e in tutta la Regione, ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere”.
«Intendo esprimere la mia più profonda solidarietà e vicinanza al personale della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Cremona, che ancora una volta si è trovato a dover fronteggiare un episodio di violenza tanto grave quanto ingiustificabile - commenta il consigliere regionale e presidente provinciale di Fratelli d’Italia Marcello Ventura -. L’aggressione subita da un agente ad opera di un detenuto è un fatto inaccettabile che deve spingerci a riflettere con serietà sulla sicurezza degli istituti penitenziari e sulle condizioni di lavoro degli uomini e delle donne che ogni giorno operano con dedizione e professionalità all’interno delle carceri italiane».
«Inoltre - prosegue -, vorrei rivolgere un sincero ringraziamento al Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE), che con il suo costante impegno continua a dare voce alle istanze degli agenti e a denunciare le criticità di un sistema che necessita di interventi concreti e strutturali. Il lavoro della Polizia Penitenziaria è spesso oscuro, lontano dai riflettori e dai titoli di giornale, ma essenziale per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza, sia all’interno degli istituti di pena sia nella società nel suo complesso. Il coraggio e la professionalità dimostrati dagli agenti di Cremona, e più in generale di tutta la Lombardia, meritano non solo il nostro rispetto, ma anche un sostegno concreto da parte delle istituzioni».
«Quanto accaduto a Cremona non è purtroppo un caso isolato - prosegue il consigliere regionale -, ma rientra in un quadro più ampio di crescente tensione e difficoltà operative all’interno del sistema carcerario. È inaccettabile che il personale penitenziario continui ad essere esposto a rischi così elevati senza che vengano adottate misure adeguate a garantire la loro incolumità e a prevenire simili episodi. Servono interventi urgenti per rafforzare la sicurezza nelle carceri, dotare il personale di strumenti adeguati alla gestione di detenuti violenti e, laddove necessario, prevedere strutture specifiche per chi si rende protagonista di atti di aggressione e violenza».
«Non possiamo permettere che episodi come quello accaduto a Cremona diventino la normalità. Occorre lavorare con determinazione affinché il sistema penitenziario possa essere un luogo in cui la sicurezza, la legalità e il rispetto reciproco siano garantiti a tutti i livelli. Le istituzioni devono farsi carico di questa problematica con serietà e determinazione, introducendo soluzioni concrete e ascoltando le istanze di chi ogni giorno opera in prima linea. Rinnovo, quindi, il mio pieno sostegno al SAPPE e a tutto il personale della Polizia Penitenziaria, con l’auspicio che episodi del genere non si ripetano e che si possa lavorare insieme per un sistema carcerario più sicuro ed efficiente. All’agente ferito va il mio augurio di pronta guarigione, con la speranza che possa presto tornare al suo prezioso servizio senza più dover temere per la propria incolumità» conclude Ventura.
Piena vicinanza al personale della polizia penitenziaria anche da parte del consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, dopo il nuovo episodio di aggressione nel carcere di Ca' del Ferro. «È necessario garantire maggiore sicurezza nelle carceri italiane, ai detenuti e a chi ci lavora, come la polizia penitenziaria – scrive Piloni in una nota - sono sempre più frequenti le notizie riguardanti episodi di violenza, a poco più di una settimana fa risale l’ennesimo suicidio nel carcere di Cremona».
«Il Governo deve dare risposta a queste situazioni che sono diventate ormai insostenibili e lo deve fare sia sul piano delle assunzioni di personale, sia sul piano sanitario. A questo proposito ricordiamo l’impegno ottenuto in Regione lo scorso ottobre a cui ancora non è stata data risposta» aggiunge il consigliere dem riferendosi a un ordine del giorno unitario approvato lo scorso ottobre durante il dibattito sull’emergenza carceri in Lombardia.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris