L'ANALISI
05 Marzo 2025 - 10:00
CREMONA - «Due ragazze musulmane hanno aggredito verbalmente e fisicamente una coetanea italiana per aver mangiato un panino su un autobus durante il Ramadan. Ancora più grave è stata l'aggressione al conducente del mezzo, un uomo più anziano, il cui unico "errore" è stato cercare di calmare la situazione. Questo episodio è profondamente deplorevole e va contro i principi dell'Islam, oltre che contro le leggi e i valori della società italiana. L'Islam insegna il rispetto, non l’imposizione».
All’indomani dell’episodio sulla linea G, Aftab Ahmed, presidente Immigrati cittadini Onlus di Cremona, prende posizione. E chiarisce: «L'Islam promuove la tolleranza, il rispetto e la convivenza pacifica. Il Ramadan, in particolare, non è solo un mese di digiuno, ma un periodo di purificazione interiore, autocontrollo e solidarietà. Digiunare non significa semplicemente astenersi dal cibo e dall’acqua, ma anche dall'intolleranza, dall'arroganza e dall'aggressività. Nessuno ha il diritto di imporre le proprie pratiche religiose agli altri, tanto meno con la forza».
Citando Imam Khomeini, e la sua volontà di «rispettare le leggi del Paese ospitante» come «dovere morale e religioso superiore», rimarca infine con decisione: «Rispettare le leggi e i valori del Paese in cui si vive è essenziale. La convivenza civile si basa sul rispetto reciproco, e vivere in un Paese significa accettarne le regole e le norme sociali».
Non fosse stato ancora abbastanza chiaro, Ahmed si rivolge idealmente agli immigrati cremonesi sempre più al centro dell’insofferenza legata al tema sicurezza: «I musulmani che vivono in Italia devono rispettare le leggi del Paese e comportarsi da cittadini responsabili. Ogni violazione delle norme non danneggia solo il singolo, ma compromette l’immagine dell’intera comunità musulmana. Se vogliamo essere rispettati, dobbiamo prima di tutto rispettare gli altri e il contesto in cui viviamo. Questo è il vero insegnamento dell’Islam, e questa è la chiave per una convivenza pacifica e armoniosa».
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