Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA

'Uniti' e allarmi regalati: «Una mail spiega tutto»

Occhi puntati sui 25 kit acquistati. La difesa di Mazzetti: «Un’operazione trasparente»

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

03 Marzo 2025 - 20:41

'Uniti' e allarmi regalati: «Una mail spiega tutto»

CREMONA - È ripreso oggi il processo sulla distrazione di 350mila euro, denaro donato dai cremonesi all’associazione Uniti per la Provincia di Cremona, la onlus nata il 13 marzo del 2020 - in piena pandemia da Covid - per supportare anche gli ospedali. Denaro utilizzato per scopi diversi, secondo l’accusa ‘maneggiato’ da Renato Crotti, messo a gestire Uniti, lui già uscito dalla maxi indagine della Guardia di Finanza con un patteggiamento. E con lui altri indagati. Al banco degli imputati è rimasto solo Attilio Mazzetti, soresinese di nascita, per l’accusa braccio destro di Crotti. Oggi si è parlato del «caso allarmi»: 25 kit che la onlus acquistò per 34mila euro da Verisure Italia e secondo chi ha indagato, poi ‘regalati’ a privati (testimoni del pm Davide Rocco) che della onlus non avevano mai sentito parlare.

È emerso che cinque anni fa, attraverso Mazzetti, procacciatore d’affari per la Verisure, la onlus Uniti acquistò a maggio quei 25 kit. La trattativa fu condotta direttamente da Verisure Roma con Crotti. La società sollecitava alla onlus di inviare i nominativi dei clienti, a cui installare gli impianti di allarme. Ma i nomi non arrivavano mai e i tempi stringevano, perché Verisure doveva emettere fattura entro la fine del mese. La sabbia della clessidra scendeva. Così, il capo area coinvolse i singoli venditori, i quali piazzarono i kit, pescando a volte nelle liste dei clienti, a cui li avevano già venduti e installati. È il caso, ad esempio, di una commerciante che ne aveva comprato già uno per il negozio. «Ti interessa? C’è un’offerta. Il secondo è gratis». Gratis l’acquisto, gratis l’installazione, gratis il canone per il primo anno. Gli agenti pigliavano la provvigione e in un paio di occasioni, la prese anche Mazzetti. Così come suo fratello Riccardo, anche lui dipendente Verisure.

La prova di quanto è emerso è nelle carte. «È in una mail agli atti del voluminoso fascicolo». Oggi Mazzetti l’ha portata con sé. Si tratta della mail inviata alle 20.12 del 14 maggio 2020 da Simone Barbetti, manager Verisure, a Uniti per la provincia Cremona e per conoscenza agli agenti di zona. Il testo: ‘Spettabile onlus Cremona, con la presente riassumiamo l’offerta a voi dedicata di 25 impianti kit premium home da installare entro il 30 giugno. Ogni kit avrà un costo di 1.395, 60 euro (comprensivo impianto/installazione/servizio per un anno) per un totale di 34.850 euro da pagare a Verisure Italy... Segue Iban. I 25 kit premium home verranno installati su richiesta del committente alle persone fisiche da loro indicate, le quali il giorno dell’installazione dovranno presentare i seguenti documenti al fine di poter intestare loro il contratto: carta di identità, codice fiscale e codice Iban, dove sarà addebitato il servizio mensile dal 13esimo mese dalla sottoscrizione del contratto. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento». Firmato, Barbetti.

«Un’udienza per noi positiva, perché è emerso che non vi è stato alcun coinvolgimento di Mazzetti in questa vicenda. Vicenda che, peraltro, al di là che vi sia stato uno sviamento degli scopi dell’ente, è stata condotta con una operazione trasparente», ha commentato l’avvocato Gian Andrea Balzarini, legale di Mazzetti insieme al collega Domenico Servillo.

Il processo riprenderà lunedì 10 marzo 2025 quando saranno sentiti altri testi del pm, ovvero le figure chiave della onlus, che si è costituita parte civile con l’avvocato Roberto Guareschi, il quale nel processo ha chiamato in causa come responsabile civile Verisure, assistita dall’avvocato Lapo Pasquetti.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400