L'ANALISI
03 Marzo 2025 - 05:00
CREMONA - Sempre meno vigili urbani e sempre più corpo di polizia. Le attività degli uomini e delle donne del comando di porta Venezia, analizzate nel dettaglio dal report annuale della polizia locale, segnano un marcato aumento dei procedimenti legati all’attività della procura. Questo potenziamento delle operazioni rappresenta la risposta concreta alle esigenze del territorio, con l’obiettivo di prevenire e reprimere reati, nonché di rafforzare la collaborazione con le altre forze dell’ordine.
Lo scorso hanno sono cresciute tanto le ‘comunicazioni di notizie di reato’, che da 134 nel 2023 sono passate a quota 161, quanto le indagini delegate dall’autorità giudiziaria, che sono addirittura raddoppiate (da 31 a 65). Una crescita che il comandante della polizia locale Luca Iubini imputa a «una molteplicità di fattori», tra i quali pesa il lavoro di «contrasto alle situazioni di degrado. Una maggiore presenza nei contesti di marginalità porta ad entrare in contatto con situazioni che possono condurre a un maggior numero di provvedimenti giudiziari come accaduto l’anno passato».
Quella della polizia locale non è però un’azione esclusiva o isolata, ma si inserisce piuttosto nella più articolata azione interforze sul territorio. Una collaborazione sempre più stretta di supporto e di collaborazione nel monitoraggio del territorio testimoniata anche dall’incremento nel numero di comunicazioni interforze tramite il sistema di indagine (SDI): dalle 379 del 2023 si è passati alle 484 del 2024.
Nello specifico, scandagliando i dati del rapporto di polizia locale, emergono i campi in cui l’aumento è stato più significativo: 10 sono state le notizie di reato a carico di minorenni, mentre l’anno precedente erano state 4, mentre sono state 7, contro le 3 dell’anno precedente, le comunicazioni in materia di codice rosso. Benché i numeri possano sembrare contenuti va tenuto conto dell’azione sovrapponibile di altri corpi come la polizia di Stato o i carabinieri: «Il nostro – commenta Iubini – è un osservatorio molto piccolo, che non ci fornisce dati statistici ma che sicuramente si orienta sulla base delle necessità di un territorio in cui queste problematiche restano, purtroppo, all’ordine del giorno». L’aumento però offre una preziosa chiave di lettura per guardare alle emergenze del nostro territorio: da un lato la questione del disagio giovanile, tornata alla ribalta negli ultimi mesi, e dall’altro l’allarme sempre presente della violenza di genere.
Ma l’aumento delle attività è generalizzato, con tanto di nuove attività che sono approdate negli uffici di porta Venezia: sono state 6 le misure cautelari eseguite nel 2024, a fronte di nessuna l’anno precedente. Due persone sono state arrestate e sei procedimenti legati al traffico e al consumo di sostanze stupefacenti hanno rappresentato nuove sfide per gli agenti. Se le denunce ricevute sono diminuite passando da 163 a 93, sono invece cresciute le querele che da 45 arrivano a 82. Più che triplicati poi i sequestri giudiziari che passano da 5 a 18 e cresciuti significativamente anche i procedimenti legati a questioni di cittadinanza che passano da 2 a 37.
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