L'ANALISI
TORRE DE' PICENARDI
01 Marzo 2025 - 19:42
Ester Stanga e Gianpaolo Gansi
TORRE DE' PICENARDI - «Questo dovrebbe essere il bilancio dell’Unione ma in realtà è di una parte e il motivo risiede nel fatto che dopo anni di battaglie non si è mai trovato un accordo sui proventi delle multe degli autovelox». Parole severe quelle pronunciate ieri sera dal sindaco di Isola Dovarese Gianpaolo Gansi che ha motivato il suo voto contrario al bilancio preventivo dell’Unione Terre di Pievi e Castelli. A votare contro è stato anche Matteo Caporali, esponente della minoranza torrigiana. Tutti gli altri a favore. Il punto era stato rinviato nella seduta precedente in seguito alla discussione relativa al tema del trasporto scolastico.
Il tema che ha citato Gansi è effettivamente annoso, sin dai tempi dell’Aci 12: «Per Pessina sono stati previsti introiti per 240mila euro legati alle sanzioni del rilevatore di velocità, per Torre per 120mila e per Isola Dovarese per 1400. Ho sempre insistito sul fatto che questi proventi avrebbero dovuto essere divisi tra i membri dell’Unione secondo dei criteri precisi. Si era detto ad esempio il 50 per cento in base al numero degli abitanti e il 50 per cento in base alle strade. Faccio inoltre presente – ha continuato Gansi – che fintanto che le strade erano provinciali, metà degli incassi dovevano andare alla Provincia, ma da quando la titolarità è in capo all’Anas i Comuni si sono trovati il 50 per cento in più. Penso che con uno sforzo si sarebbe potuto mettere in Unione questi fondi». Gansi insomma chiedeva un criterio più equo, ritenendo ci sia una eccessiva sproporzione tra gli introiti previsti per le multe tra i vari Comuni. I soldi, in sostanza, finiscono in gran parte nelle casse dei Comuni che hanno i rilevatori sui propri territori: Piadena Drizzona, Torre de’ Picenardi e Pessina Cremonese.
La segretaria comunale Maria Rita Nanni, introducendo il punto, ha detto che «si tratta del primo bilancio dopo le note vicende dell’ufficio». Un riferimento alla questione dei dipendenti infedeli che avevano sottratto risorse, poi restituendole. «Siamo contenti di portare il bilancio nei termini previsti dalla legge e in equilibrio, con una certa solidità», ha chiosato.
Antonella Ciraolo, collaboratrice per l’Area finanziaria e tributi, ha commentato: «Con responsabilità siamo riusciti a portare il bilancio nel consiglio dell’Unione. Si tratta, in sostanza, di quattro bilanci (dei tre Comuni e dell’Unione, nda) che si ‘parlano’ tra loro. Abbiamo svolto il recupero di azioni pregresse e stiamo effettuando un contenimento delle spese, riuscendo a raggiungere un equilibrio. Certo, gli investimenti hanno subito una riduzione, ma sono stati intanto recuperati 90mila euro di quelli sottratti». C’è poi una novità, ossia una disposizione normativa che richiede ai Comuni italiani di accantonare fondi nel bilancio di previsione per ciascuno degli anni dal 2025 al 2029. Questi accantonamenti sono finalizzati al contributo degli enti territoriali alla finanza pubblica: «Per l’anno in corso si tratta di 5300 euro che saliranno a 10.700 gli anni prossimi sino ad arrivare a 19mila euro nel 2029».
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