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LE SCELTE STRATEGICHE

Grontardo ha deciso, lascerà l’Oglio Ciria

Il sindaco Sparacino lo comunicherà durante il prossimo consiglio dell’Unione

Antonella Bodini e Felice Staboli<

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28 Febbraio 2025 - 05:15

Grontardo ha deciso, lascerà l’Oglio Ciria

Il sindaco di Grontardo Santo Sparacino

GRONTARDO - Le voci si rincorrevano da qualche tempo, ma adesso si stanno facendo sempre più insistenti e ormai manca solo l’ufficialità: martedì, durante il consiglio, il sindaco di Grontardo Santo Sparacino annuncerà l’uscita del comune dall’Unione Oglio Ciria che comprende anche Corte de’ Frati, Olmeneta e Scandolara Ripa d’Oglio. Una notizia destinata a suscitare non poche reazioni e sui cui effetti, in questo momento, è persino difficile avanzare qualsiasi previsione. Per ora non ci sono dichiarazioni ufficiali, lo stesso Sparacino ha spiegato che prima vuole comunicare la posizione dell’amministrazione agli altri interlocutori. Ma è evidente che sul piano politico e amministrativo si tratta di un vero e proprio scossone.


Quali siano le ragioni concrete di questa decisione non è ancora dato sapere, probabilmente alla base ci potrebbero essere varie cause, anche di efficienza ed efficacia dei servizi associati all’Unione. In paese da tempo la questione fa discutere: Grontardo, rispetto agli altri comuni, conta una popolazione maggiore. Sul piano dei servizi derivanti dall’Unione, però, la proporzione non viene rispettata. Almeno questo è quanto serpeggia e che alimenta i rumors, secondo i quali all’interno degli stessi amministratori ci sarebbe un certo malcontento. C’è anche da sottolineare come l’aspetto burocratico rappresenti una barriera per molti versi insormontabile.

In particolare, la concomitante presenza di ben quattro comuni determina spesso difficoltà inimmaginabili, a causa di tutti i passaggi formali che devono essere tassativamente rispettati. In altre parole — ma anche qui siamo nel campo delle ipotesi — l’ideale potrebbe essere rappresentato da una nuova Unione a due soggetti. Alcune interlocuzioni, da quanto si è appreso, sono state avviate, a breve se ne saprà di più. Di certo, se questa fosse la strada da seguire, si andrebbe ad individuare un comune dalle dimensioni analoghe, sia per popolazione che per estensione. Oppure, ma è l’opzione che al momento non trova riscontri, Grontardo proseguirebbe il suo cammino da solo, secondo uno schema che lo ricollocherebbe a prima dell’adesione all’Unione.


Certo è che l’uscita di Grontardo dall’Oglio Ciria, alla quale lo stesso Comune aveva aderito dal 2013, è una notizia che avrà un peso notevole sul futuro di questi paesi. Le prime avvisaglie di questa rottura sono probabilmente arrivate dopo la mancata fusione del settembre 2021; del progetto di accorpare i quattro comuni già in Unione in un unico ente se ne parlava almeno dal 2018. La scelta fu portata avanti, con tutta una serie di valutazioni e tavoli tecnici, nell’ottica di velocizzare la macchina burocratica, diminuire i costi di gestione e arrivare ad avere un Comune unico di circa 4.500 abitanti che avrebbe dovuto chiamarsi Oglio Ciria.

I cittadini furono chiamati a votare nel referendum il 12 settembre 2021: vinse il No, ovvero Olmeneta e Scandolara Ripa Oglio votarono per il No alla fusione e di fatto ne sancirono l’epilogo, mentre Grontardo e Corte de’ Frati, inutilmente, optarono per il Sì. Il risultato di questa decisione potrebbe di fatto aver rotto quella che sembrava una convivenza pacifica lasciando latente un po’ di malcontento. Gli scenari che si aprono ora non sono prevedibili, una volta comunicata la decisione di voler uscire dall’Unione partirà l’iter burocratico per il recesso. Cosa che porterà inevitabilmente anche a dover riorganizzare l’assetto istituzionale e gestionale dell’Unione stessa e dei paesi che vi rimangono, se vi rimarranno. Ma anche questo sarà un aspetto di cui si comincerà a discutere dai prossimi giorni.

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