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CORTE DE' FRATI. IL CASO

La tangenziale? Riguarda tutto il paese

L’angolo di Aspice è diventato quasi famoso per i molti camion incastrati. Ma i punti critici sono diversi, a partire dall’incrocio delle scuole del paese

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

22 Febbraio 2025 - 05:15

La tangenziale? Riguarda  tutto il paese

CORTE DE' FRATI - Non solo i camion incastrati nell’ormai famoso punto di Aspice che puntualmente vengono ripresi e pubblicati sui social. L’annoso problema tangenzialina interessa tutto il paese di Corte de’ Frati, non solo la piccola frazione che conduce alla zona industriale, dove i mezzi pesanti sono diretti. E se l’incrocio ad Aspice tra via Marconi e via De Amicis è quello maggiormente interessato, o semplicemente uno dei più battuti, vi sono altri punti nel capoluogo che creano particolari problemi e disagi. È il caso dell’incrocio tra la strada provinciale 26, quella che taglia in due paese e frazione, e via Vittorio Veneto, dove è presente anche il semaforo in prossimità delle scuole. In questo punto i mezzi pesanti che dalla via principale devono immettersi nella via laterale, che si trova in mezzo a diverse abitazioni, hanno ancora più difficoltà che non ad Aspice e creano non pochi disagi, non solo alle case presenti, come vibrazioni o danni murari, ma anche al traffico, frequentemente bloccato a causa di mezzi incastrati.

Il progetto della tangenzialina, variante alla provinciale 26, sarebbe dunque necessario non solo per il centro abitato di Aspice, ma per l’intera area. In questo modo tutto il traffico dei mezzi pesanti che attualmente intasano Corte de’ Frati, con problematiche non indifferenti, verrebbe deviato all’esterno del paese stesso. La questione è ormai nota: l’intervento era stato pensato nel 2010, i fondi finanziati da Regione Lombardia e dal Comune e il progetto disegnato su questi 6,8 milioni di euro messi a disposizione. L’iter burocratico ha impedito di realizzare l’opera nei tempi stabiliti, i costi sono lievitati, ma i fondi rimasti uguali. Ad oggi si attende che il progetto venga rivisto in modo da rientrare nei 6,8 milioni senza perdere la sua originaria funzionalità, cioè evitare che i mezzi pesanti diretti alla zona industriale passino per il cuore del paese. E che ogni volta non solo si incastrino costringendo gli autisti a numerose ed estenuanti manovre, ma creino pericolo.

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