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CREMONA. CAVATIGOZZI

Petizione online: «Salviamo la scuola»

A rischio la classe prima delle elementari. Non bastano i 13 iscritti al prossimo anno

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

27 Febbraio 2025 - 11:21

Petizione online: «Salviamo la scuola»

CREMONA - Per ora hanno firmato in 218, obiettivo è raccogliere 500 firme per chiedere a gran voce la classe prima della scuola elementare di Cavatigozzi per l’anno 2025/2026 possa essere fatta. Attualmente i preiscritti sono 13, il numero minimo è di 15 bimbi, ma trovare due altri iscritti è più difficile di quanto non sembri. La scuola di Cavatigozzi, da quest’anno sotto l’Istituto Cremona 2, diretto da Daniela Marzani, faceva parte fino all’anno scorso dell’Ic Cremona 5, ed è uno dei plessi che è stato diviso fra gli istituti restanti. Ed infatti, se il prossimo anno gli iscritti all’istituto di via Abbadia alla Cava sono ad oggi 13, erano 16 l’anno scorso, con uno studente in più sul minimo richiesto. Nell’anno 2023/2024 gli iscritti erano 23, la risposta della comunità ai tre dell’anno 2022/2023 in cui la classe prima non si fece.

«Sabato scorso — racconta la preside Daniela Marzani — ho organizzato una giornata aperta per incontrare rappresentanti e famiglie. La speranza è l’ultima a morire, ma certo, allo stato delle cose, il rischio che diventa certezza è quello di una prima che non si farà. Non più tardi di due giorni fa ho cercato di capire, fra le seconde scelte, chi fosse interessato d venire a Cava. Ci sono stati due genitori che si sono dichiarati disponibili, ma poi, alla fine, hanno deciso diversamente. Oggi con 13 iscritti la possibilità di formare la classe è davvero al lumicino, anche visto il contesto generale di un calo sulle primarie e sulle medie».
La preside non abbandona la speranza, i numeri delle preiscrizioni devono essere ancora validati dall’Ust, anche se è proprio dagli uffici di palazzo Ghisalberti che arrivano segnali non incoraggianti: «Il dirigente e gli uffici hanno contestualizzato il nostro caso, parlando di una generale diminuzione degli iscritti, soprattutto per quanto riguarda primarie e medie — continua Marzani —. Da qui la necessità di avere il quadro stabile per capire quanto la mancanza di una classe prima elementare possa costituire un problema per le comunità che magari hanno a distanze di più di una decina di chilometri l’istituto più vicino. L’inverno demografico ci chiederà di ridisegnare l’assetto della geografia delle scuole sul territorio. Temo che questo sia solo un primo assaggio, ma non mi voglio arrendere».

Malgrado ciò e incassato il no dei due probabili iscritti che avrebbero portato la scuola di via Abbadia ad avere una classe di 15 studenti, la preside Marzani ha offerto alle famiglia un piano B: «Ho chiesto ai genitori se l’eventuale inserimento di bambini alla Bissolati potesse essere di interesse e devo dire che una buona parte ha dato il suo parere positivo. Vediamo quando i dati saranno stabili e le decisioni che prenderà il provveditore».

Il dirigente territoriale Imerio Chiappa è possibilista: «Al momento l’unica certezza sono i 13 iscritti e sarebbe dunque difficile andare in deroga per creare la classe — commenta —. Ma credo che ogni considerazione debba essere fatta quando avremo i numeri definitivi con tutte le variabili che compongono la definizione degli organici». Sulla questione ha presentato un’interrogazione Jane Alquati, capogruppo della Lega ed ex assessore all’Istruzione con Perri: «Mi chiedo quali azioni si intendano intraprendere a tutela della scuola primaria di Cavatigozzi tenendo conto dell’importanza della permanenza stessa dell’istituto in un quartiere periferico come presidio sociale del territorio. Non sono da ignorare la storicità del plesso, abbazia cistercense dell’XIII secolo, e l’ottima condizione dell’edilizia. Si crede inoltre necessario avere cura della continuità didattica portata avanti negli anni dagli insegnanti attraverso anche importanti esperienze labatoriali in outdoor non replicabili in spazi diversi. Non si tace, inoltre, la possibilità di lavorare con un numero adeguato di alunni per classe (dai 12 ai 22) con un’adeguata attenzione ai bisogni e alle potenzialità della popolazione scolastica della Abbadia che si caratterizza per progetti di accoglienza di soggetti disabili che presso la scuola di Cava hanno trovato attenzione alle loro necessità».

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