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CREMONA E LAVORO

Hub della conoscenza, tavolo ristretto per salvare le imprese

Primo appuntamento del progetto in Sala della Consulta, obiettivo: «Risolvere il mismatch giovani-aziende»

Claudio Barcellari

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25 Febbraio 2025 - 08:37

Hub della conoscenza, tavolo ristretto per salvare le imprese

CREMONA - Dare alla luce un tavolo ristretto con scuole e imprese per risolvere il mismatch giovani-aziende. È l’obiettivo ambizioso del progetto Hub della conoscenza, piano di salvataggio a più voci (Politecnico, CassaPadana ed enti locali) del fare impresa nella bassa Lombardia. Ieri sera, il primo appuntamento in Sala della Consulta, per tracciare le linee del da farsi e raccogliere idee.


Dopo l’apertura di Fabio Tambani, che ha portato i saluti di Andrea Lusenti, direttore generale di Cassa Padana, il sindaco, Andrea Virgilio ha introdotto il quadro della questione: «È il caso di iniziare a ragionare in termini di una visione strategica. È difficile e pericoloso ridurre il tema al semplice motivetto del target giovanile. Dobbiamo partire dai bisogni del territorio: la prima partita è quella infrastrutturale, perché il tema dei collegamenti ha particolare efficacia. Occorre poi ragionare sulle alleanze territoriali all'interno di un contesto provinciale. Tutto deve portare il territorio a connettersi alle altre realtà, valorizzando l’eccellenza in rapporto alle esigenze».


L’avvertimento del professor Giuliano Noci, portavoce del progetto, è andato dritto al punto: «È un tema estremamente urgente — ha allertato Noci — perché il nostro territorio sta perdendo forza lavoro giovanile. Ci sono ragioni strutturali che vanno affrontate. L’inverno demografico, in tutto questo, non aiuta: anche ammettendo che non se ne vadano, i giovani mancheranno a breve. Il buco peserà sulle aziende, e non possiamo voltarci dall’altra parte». Noci ha proseguito spiegando che «L’obiettivo di oggi (ieri, nda) è conoscitivo. Riteniamo che sia importante creare un sistema di interconnessione strutturale tra scuole e imprese, che esiste solo apparentemente. Il mondo delle imprese è distante anni luce da quello dei giovani. C’è la forte sensazione che imprenditori e manager ragionino ancora con il nostro sistema di valori, che non esiste più. Dobbiamo prenderne atto e andare avanti».


Gli spunti per il futuro: «Il primo elemento da portare avanti è l’ascolto, invertendo i rapporti di forza coi giovani: spesso le pubbliche amministrazioni coltivano un florilegio di iniziative sui giovani in cui questi non sono altro che spettatori. Proponiamo un evento in cui i ragazzi siano spinti a far sentire la loro voce: una tribuna di comunicazione con le imprese». Il secondo spunto proposto da Noci: superare il pregiudizio (anzi, i pregiudizi). «Le imprese non un ambiente sporco e malato e non è vero, per altro verso, che i giovani siano dei fannulloni. Raccontiamo i nostri mondi per ciò che sono, facendo cadere le perplessità». In calce, Noci ha lanciato la terza via: «Vale la pena di lavorare in processi formativi specifici per l'agroalimentare».


D’accordo anche Carmen Russo, responsabile dell’Informagiovani cittadino, che spiega che Cremona ha già una base buona da cui partire: «Questo è un territorio da sempre attento a questi temi, con investimenti da parte dell’amministrazione in tempi non sospetti. Rispetto ad altri territori, non possiamo dire di partire dall’anno zero. È un tema di rete, di raccordo è un approccio che abbiamo avviato già da tempo, ed è chiaro che dobbiamo andare avanti. Siamo ad un giro di boa».

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