L'ANALISI
24 Febbraio 2025 - 16:36
Il carcere di Cremona in via Cà del Ferro
CREMONA - Un uomo, detenuto presso la casa circondariale di Cremona per reati a sfondo sessuale e contro la persona, si è tolto la vita questa mattina impiccandosi nella sua cella. Si tratta del 14° suicidio in un istituto penitenziario dall’inizio dell’anno, un dato che continua ad alimentare l’allarme sulle condizioni critiche del sistema carcerario italiano.
Lo rende noto il sindacato UILPA Polizia Penitenziaria: "Il carcere di Cremona ospita attualmente 551 detenuti, ben oltre la capienza regolamentare di 382 posti, mentre il numero di agenti in servizio è di 180, contro un fabbisogno stimato di 335 unità. Siamo di fronte a una carneficina senza soluzioni concrete all’orizzonte” denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA. “Il sovraffollamento e la carenza di personale rendono la situazione insostenibile. È impensabile continuare a ignorare questa emergenza”.
«Era accaduto pochi mesi fa, il 3 agosto 2024. È successo di nuovo oggi, 24 febbraio 2025. Un detenuto si è impiccato nella sua cella, nella Casa Circondariale di Cremona. La drammatica situazione delle carceri italiane non ha fine, continua a mostrarsi in tutta la sua atrocità, con il peso di un’altra vita in custodia allo Stato che è stata persa. La drammatica situazione delle carceri italiane è stata denunciata ovunque, da tutti coloro che a vario titolo hanno contatti con la tremenda realtà dei luoghi di detenzione, invano». Lo comunica la Camera penale di Cremona e Crema "Sandro Bocchi" in una nota.
«Noi avvocati della Camera Penale la denunciamo ancora - prosegue -: la mancanza di un programma di serie riforme strutturali e di ripensamento dell’intera esecuzione penale e l’irresponsabile indifferenza della politica di fronte al dramma del sovraffollamento delle carceri e alla tragedia dei fenomeni suicidari. Il carcere di Cremona è arrivato ad avere una situazione tra le più critiche della Lombardia, con un tasso di sovraffollamento di oltre il 140 per cento. Il personale penitenziario è carente e in difficoltà a sua volta, sia per quanto riguarda gli agenti di polizia sia per quanto riguarda il personale delle aree educativa e sanitaria».
«La Camera Penale della Lombardia Orientale “Giuseppe Frigo”, di cui la nostra Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” è Sezione, ha deliberato pochi giorni fa lo stato di agitazione proprio perché “Noi non ci rassegniamo e chiediamo con forza di tutelare la vita e la dignità delle persone detenute”. Noi avvocati della Camera Penale ci siamo sempre stati, ci siamo ancora in questo drammatico presente e ci saremo sempre, accanto ai nostri assistiti e per promuovere e tutelare il rispetto della legge e in particolare dei diritti fondamentali dell’uomo come riconosciuti e descritti nella Costituzione e nelle convenzioni internazionali, vigilando sulla loro concreta applicazione. Esortiamo nuovamente le forze politiche sia del nostro territorio sia a livello nazionale a porsi concretamente il problema della drammatica situazione carceraria italiana e a trovarne soluzioni, con interventi immediati che possano rendere il carcere un luogo in cui resta viva la parola “futuro”» conclude.
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