L'ANALISI
24 Febbraio 2025 - 05:30
Nei riquadri si sindaci Silvia Granata e Andrea Virgilio
CREMONA/CASTELVETRO PIACENTINO - Quella di ieri non è stata una domenica facile fra una sponda e l’altra del fiume Po, dove in seguito ad una allarmante relazione tecnica firmata da due ingegneri strutturisti è scattata la preoccupazione per le condizioni del vecchio ponte sul Po. Va precisato subito: i due professionisti, Paolo Domenico Scolari e Guido Mori, si sono mossi in autonomia (almeno apparentemente) e cioè senza incarichi da parte degli enti competenti.
Gli amministratori comunali dopo avere ricevuto rassicurazioni da Anas, proprietaria del viadotto, e Provincia di Piacenza, gestore dell’appalto dei futuri lavori di manutenzione, provano a riportare la calma. Pur pretendendo rapide risposte, anche in merito al cantiere da oltre cinque milioni di euro da tempo affidato alla ditta Paolo Beltrami, ma non ancora partito.
Riavvolgendo il nastro, tutto è cominciato il 16 febbraio quando in seguito ad un sopralluogo i tecnici hanno riscontrato «gravi e diffusi ammaloramenti delle estremità — si legge sul dossier inoltrato a Vigili del fuoco di Cremona e Piacenza, Province di Cremona e Piacenza — e soprattutto delle connessioni dei traversi stessi con le reticolari longitudinali».
E ancora: «Lo stato di ammaloramento coinvolge circa il 90% dei traversi con evidenti corrosioni presenti sulle anime delle travi». Il tutto corredato da immagini e infine la conclusione, tranciante: «È parere degli scriventi che la struttura non possa essere ritenuta sicura e quindi non sia adeguata al passaggio di qualsiasi tipo di mezzo».
È stato abbastanza per fare scattare un sopralluogo dei Vigili del fuoco, che ha fatto sobbalzare sulla sedia il sindaco di Castelvetro Silvia Granata: «Notando le presenze sotto al ponte ho subito chiesto spiegazioni e mi hanno parlato di normali verifiche, Anas mi ha rassicurato spiegando che vengono effettuati controlli statici trimestrali e anche dalla Provincia di Piacenza mi è stato detto che non ci sono situazioni urgenti. Nessuno inizialmente mi ha detto di questo esposto. Ho comunque chiesto un tavolo in Prefettura a Piacenza, anche per parlare dei ritardi nei lavori: è stato convocato per mercoledì».
Sul verbale post sopralluogo dei Vigili del fuoco è stata caldeggiata una intensificazione dei controlli stradali, per garantire l’effettivo rispetto del divieto di transito rivolto ai mezzi pesanti. Granata ha così disposto posti di blocco della Polizia locale di Castelvetro, al contempo ha scritto alle due Prefetture e alle due Province, chiedendo collaborazione delle varie forze dell’ordine. «Ad oggi — conclude il sindaco castelvetrese — non mi sono state comunicate nuove criticità. Mi è stato garantito che ogni tre mesi vengono effettuati controlli sulla possibilità di transito, che non hanno evidenziato peggioramenti né la necessità di ulteriori limitazioni. Ho comunque un lungo elenco di domande e preoccupazioni che mercoledì esporrò a tutti gli enti presenti: voglio uscire con risposte precise, in primis sul cantiere».
Il collega di Cremona, Andrea Virgilio è sulla stessa lunghezza d’onda e definisce cruciale l’incontro previsto a Piacenza: «Parliamo di lavori finanziati nel 2018, è evidente che ci sono stati ritardi importanti e ad oggi non abbiamo ancora un cronoprogramma che per noi è fondamentale anche in relazione ai cantieri in tangenziale e Largo Moreni. Dobbiamo capire come verranno gestite le varie fasi, per dare risposte». Entrambi gli amministratori, infine, concordano sul fatto che «gli allarmismi non aiutano».
La presidente della Provincia di Piacenza, Monica Patelli, spiega che sotto al viadotto sono in corso verifiche dal cui esito — lascia intendere — potrebbero dipendere ulteriori provvedimenti viabilistici sul transito dei mezzi pesanti: «Sappiamo bene che c’è già un divieto (per i tir sopra le 20 tonnellate, ndr), ma sappiamo anche che non viene del tutto rispettato. Ad oggi però non sono in grado di entrare in troppi dettagli perché la situazione è in divenire: sotto al ponte è in corso la pulizia dei nodi e dei traversi, attendiamo gli esiti e mercoledì ci sarà un incontro con tutti gli enti coinvolti. Entreremo nel merito sia per quanto riguarda il cantiere che deve ormai partire, sia sul discorso viabilità con riferimento alle eventuali limitazioni ai transiti pesanti». Anche Patelli, infine, chiarisce che i firmatari del dossier diffuso non sono stati incaricati dagli enti.
Intanto, però, le preoccupazioni dilagano. E lo dimostrano i messaggi che da ieri mattina circolano sulle chat di Castelvetro e sui social network: «Se doveste venire a Cremona passate dall’autostrada e non dal ponte»; «I Vigili del fuoco hanno segnalato cedimenti strutturali»; «Ho letto che il ponte è a rischio crollo». Il sindaco Silvia Granata per quanto possibile ha smentito e ieri ha chiesto collaborazione anche agli organi di stampa. Con riferimento alla relazione degli ingegneri strutturisti, infatti, la prima cittadina ha precisato: «Riportare il dossier senza prima avere chiesto informazioni agli enti pubblici competenti non è fare informazione, ma fare notizia senza dare tutte le informazioni. Chiedo pertanto la collaborazione degli organi di stampa, invitandoli a verificare con gli enti competenti prima di creare allarmi».
Già nell’agosto 2022 un’altra professionista aveva scattato fotografie simili, che mostravano scoperture al di sotto del viadotto. In quell’occasione Anas aveva spiegato che vengono effettuate «ispezioni periodiche tramite il proprio personale che opera servizio di sorveglianza sul territorio e con periodicità annuale avvalendosi di personale altamente specializzato e formato: per tramite di tali ispezioni viene verificato il permanere delle condizioni di transitabilità dell’infrastruttura».
Ancora prima, nell’estate 2020, un crollo di calcinacci in corrispondenza dell’ultima campata aveva preoccupato a tal punto da rendere necessario l’intervento urgente dei tecnici della Provincia di Piacenza che all’epoca gestiva il viadotto. Avevano poi garantito l’assenza di danni strutturali, parlando solo di un distacco dei copriferri.
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