L'ANALISI
18 Febbraio 2025 - 17:55
CORTE DE' FRATI - Il luogo è sempre quello, il problema anche. L’ennesimo video pubblicato sulla pagina social «Sei di Corte de’ Frati se…» immortala il solito mezzo pesante imbottigliato ad Aspice, tra via Marconi e via De Amicis, costretto a numerose manovre, al limite della pazienza per chiunque, per poter uscire. Qualcuno ironicamente, ma forse non troppo, commenta «attendo questi video più che una puntata di Sanremo» perché nell’ultimo mese i fotogrammi che documentano la situazione stanno diventando sempre più frequenti. E ogni volta si ribadisce a gran voce la necessità di accelerare sul progetto tangenzialina.
«Quel punto forma un incrocio ad angolo retto – chiarisce il primo cittadino di Corte de’ Frati Giuseppe Rossetti – ed è chiaramente troppo stretto rispetto ai mezzi oltre i 16 metri di lunghezza; abbiamo già invitato le aziende a non utilizzare mezzi di trasporto che vadano oltre questa misura, ma mi sembra evidente che la cosa rimanga inascoltata».
Nell’ultimo video postato sui social si vede un grosso camion che nel passaggio ha anche urtato uno di quei dissuasori gialli, i cosiddetti panettoni, per il divieto di sosta. «Nell’ultimo incontro con la Provincia abbiamo anche chiesto si possa pensare all’installazione di un semaforo per consentire un passaggio alternato. Certo è che mezzi di questo tipo bloccano completamente l’incrocio».
Tutto verrebbe risolto dal progetto della variante alla provinciale 26, la cosiddetta tangenzialina, che eviterebbe il traffico nel centro abitato e i suoi numerosi disagi. Ad inizio mese sindaco e vice sindaco di Corte de’ Frati hanno incontrato presidente della Provincia, Roberto Mariani, dirigenti e tecnici per fare il punto sullo stato della revisione del progetto. Perchè se è vero che di questa tangenziale se ne parla almeno dal 2010, è altrettanto vero che l’opera si sta rivelando assolutamente necessaria.
Per deviare il traffico, ordinario e pesante soprattutto, dal centro abitato del paese e dalla vicina frazione di Aspice alla zona industriale serve un tracciato esterno al paese; nel progetto originario l’arteria doveva essere di 2,5 chilometri con tre rotatorie per una spesa di 6,8 milioni di euro. Il passare del tempo ha fatto lievitare i costi, ma i fondi stanziati rimangono sempre quelli. Dunque si attende la revisione del progetto che possa rientrare nella cifra concordata in un primo momento, ma soprattutto rappresenti la migliore soluzione possibile. Al momento si sta aspettando che Centropadane, estensore del progetto, verifichi la fattibilità di una nuova ipotesi per poi finalmente procedere.
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