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CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA

«Diffamata sul social, i miei cani trattati bene»

Video e ‘fango’ su Fb: due a giudizio. Parla la padrona di un meticcio e di un pitbull

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

21 Febbraio 2025 - 18:36

«Diffamata sul social, i miei cani trattati bene»

CREMONA - «Dire che io non amo gli animali... li rispetto, io li porterei tutti a casa. Sono anche vegetariana. Pubblicare su Facebook il giardino di casa mia, dicendo che maltrattavo i miei cani, filmare in casa della gente, il mio indirizzo di casa... è una follia. Di notte sentivo tirare delle cose contro le ante della finestra, la mattina trovavo uova, banane, pomodori».

È passato del tempo. Era il 30 aprile del 2019, martedì, quando la proprietaria di un meticcio oggi di 14 anni, e di un pitbull all’epoca di 2 («Non è più con me, era problematico») fece una querela per diffamazione social. Le andò di traverso l’accusa di maltrattare i suoi cani. Non che adesso le sia passata, anzi.

«Non rimetto la querela». Cinque anni dopo, oggi, la donna ha raccontato i fatti nel processo con due imputati. Uno è il vicino di casa che pubblicò il video su Facebook con i due cani in giardino. L’altra è la donna che aveva visto i cani in giardino. E che sul social commentò: «Questa è la situazione in cui vivono questi due cani. Fango, senza acqua e senza cibo. Un riparo per entrambi e senza nemmeno una tettoia per ripararsi dalle intemperie. Piangono e abbaiano alla porta per chiamare qualcuno (che però non si vede mai)... È stata fatta una denuncia alla Polizia locale che spero riesca a risolvere questa situazione... per il momento i cani sono sotto controllo... Passo ancora io a controllare random, ciotole vuote... gli avevo detto di mettere un secchio da pittore, ma non mi hanno ascoltata».

Assistito dall’avvocato Roberto Maria Dall’Olmo, il vicino non era in aula. C’era la coimputata. Per il suo avvocato Luca Curatti «non vi è stata alcuna diffamazione, ma solo un condivisibile amore che tutti abbiamo per gli animali». Si difenderanno il 26 settembre.

«Sono state scritte cose assurde», ha detto la proprietaria dei cani. Cinque anni fa, lei stava rincasando in auto da un week-end con la madre e le sue due bimbe. A casa era rimasto il compagno. «Ricordo che mi è arrivato il messaggio di un amico». L’amico le scrisse di quel video e delle accuse di maltrattamenti. «Sono entrata in panico. Io maltratto i miei cani? All’epoca il meticcio, che è ancora con me, essendo anziano, dormiva in casa, il Pitbull stava fuori, fuori c’era una cuccia sola». Il compagno le riferì che l’imputata aveva suonato il campanello e di averla fatta entrare.

Travolta dal ‘fango social’, per smontare la ‘fake’, lei pubblicò una foto. «Sì, la foto dei miei cani con le mie figlie. ‘Ma voi siete pazzi’». E la ciotola? «C’era questa fissata con il bidone d’acqua da lasciare fuori, una fissa sulla ciotola che dovevo sempre tenere fuori. Io non la lasciavo fuori, perché il Pitbull la tirava e faceva casino». Dopo la querela «è venuta una veterinaria dell’Ats, ha visto che i cani stavano bene, erano nutriti, idratati. Se questa cosa mi ha creato problemi? Io e il mio compagno ci siamo separati: lui è andato via. Prima che io andassi da mia madre, sono rimasta in quella casa da sola con le mie bimbe. Di notte sentivo lanciare delle cose sulle ante, la mattina trovavo le uova e la verdura».

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