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SAN GIOVANNI IN CROCE. IL CASO

«Risanate la gestione finanziaria»

La Corte dei conti richiama il Comune sulle criticità dei bilanci che vanno dal 2020 al 2023. La situazione si era deteriorata a seguito del licenziamento di un dipendente infedele

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

22 Febbraio 2025 - 05:30

«Risanate la gestione finanziaria»

Il sindaco Asinari

SAN GIOVANNI IN CROCE - Sono finiti sotto i riflettori della Sezione regionale di controllo per la Lombardia della Corte dei conti i rendiconti del Comune relativi agli esercizi 2020, 2021, 2022 e 2023. L’analisi ha evidenziato alcune criticità nella gestione finanziaria dell’ente, che appaiono legate anche alla vicenda del licenziamento di un dipendente. Nel rapporto della Corte si dice che l’ente dal primo gennaio 2021 non fa più parte dell’Unione Palvareta Nova e si ricorda che a fine dicembre 2020 il sindaco e il vicesindaco «hanno segnalato alla Guardia di Finanza, oltre che al presidente e al segretario dell’Unione, di aver appreso da un dipendente della stessa, in servizio nel settore tributi anche del Comune, di essersi appropriato in modo reiterato (dal 2018) di somme dei contribuenti (tributi, spese cimiteriali e spese che avrebbero dovute essere corrisposte con marche da bollo)».

Il dipendente è stato licenziato a marzo 2021 (nello stesso mese è stata presentata denuncia anche alla Procura della Repubblica). I rilievi mossi riguardano il ricorso ripetuto all’anticipazione di tesoreria senza una chiusura definitiva, difficoltà strutturali nella riscossione delle entrate tributarie, in particolare per la Tari e i fitti attivi, e una sottostima del fondo crediti di dubbia esigibilità e del fondo di garanzia debiti commerciali.

In sede istruttoria il Comune ha dichiarato che l’ammontare dei residui tributari deve considerarsi presuntivo in quanto sino a fine 2020 la gestione dell’ufficio tributi era in capo all’Unione Palvareta Nova e, in particolare, in capo al dipendente denunciato. Interrotti i rapporti con l’Unione, l’incarico di responsabile finanziario è stato affidato (con l’ausilio di una società di consulenza esterna) a un funzionario amministrativo contabile (dipendente del Comune di Crotta d’Adda) per 12 ore settimanali, circostanza questa che non ha consentito di gestire internamente l’ufficio tributi. Per tale motivo la gestione tributaria è stata affidata a uno studio esterno. «La prima attività svolta è stata pertanto quella di provare a ricostruire la situazione reale dell’ente, con i ritardi e le difficoltà del caso». Dopo quattro anni, è stata interrotta la collaborazione e dal 2025 l’ente si è rivolto ad altro operatore. Inoltre, il Comune si sta attivando per l’assegnazione del servizio di riscossione coattiva. Il Comune ha aggiunto che gli strumenti a disposizione non permettono una ricostruzione chiara della situazione contabile precedente al 2021 e che non è stato quantificato l’ammanco.

Il sindaco Pierguido Asinari commenta: «Si tratta di una vicenda che si trascina da qualche anno e di cui non posso fornire per ovvie ragioni i particolari. Il Comune ha fatto e sta facendo tutte le azioni per poter recuperare gli importi, in ogni caso siamo pronti a ripianare nel caso non si riuscisse a raggiungere l’obiettivo attraverso una transazione stragiudiziale o un procedimento giudiziario».

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