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IL FRONTE DELLA SICUREZZA

Infiltrazioni criminali: 412 imprese a rischio, estorsioni più che raddoppiate in 10 anni

Durante l'incontro a Crema il prefetto Antonio Giannelli, il colonnello della Guardia di Finanza Giuseppe Furciniti e il sindaco Fabio Bergamaschi hanno discusso di misure di prevenzione e controllo del fenomeno

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

18 Febbraio 2025 - 20:12

Rischio infiltrazioni criminali: 412 imprese a rischio, estorsioni più che raddoppiate in 10 anni

Il colonnello della Guardia di finanza Giuseppe Furciniti, il prefetto Antonio Giannelli, il sindaco Fabio Bergamaschi e il direttore de La Provincia di Cremona e Crema Paolo Gualandris

CREMA - Su 24.830 imprese della provincia di Cremona, 412 sono potenzialmente prossime a contesti di criminalità organizzata. E le denunce per estorsione sono passate dalle 31 del 2013, alle 76 del 2023, dato che colloca il territorio al 17° posto nella classifica nazionale. Questo significa, come ha affermato Paolo Gualandris, direttore del quotidiano La Provincia di Cremona e di Crema, che ha moderato il dibattito, che «il fenomeno di attività economiche, che si legano alla criminalità organizzata, non è qualcosa di lontano da noi».

L’argomento è stato presentato e dibattuto nell’incontro tenuto questo pomeriggio in sala Pietro da Cemmo, dove si è parlato, di fronte a un pubblico composto anche da sindaci e rappresentanti delle forze dell’ordine, del tema ‘Dalla corruzione all’infiltrazione mafiosa: misure di prevenzione e alert’. A parlarne sono intervenuti il prefetto Antonio Giannelli, il colonnello della Guardia di finanza, al vertice del Centro direzione investigativa antimafia di Milano, Giuseppe Furciniti e il sindaco Fabio Bergamaschi. Quest’ultimo, riferendosi al Patto per la sicurezza firmato nei mesi scorsi, ha spiegato come Crema sia stato il primo Comune a comunicare alla prefettura l’elenco delle attività commerciali non sottoposte a licenza: «Sono una settantina — afferma Bergamaschi — quelle censite nell’ultimo trimestre del 2024, tra nuove attività che si sono instaurate, quelle che hanno chiuso, quelle che hanno aperto, quelle che hanno cambiato la ragione sociale. È qui che si possono insinuare fenomeni di riciclaggio. Questa attività di controllo è dunque importante e per questo abbiamo risposto subito alla richiesta della prefettura. La prevenzione si fa anche così. Nell’immaginario collettivo non siamo tra i territori più esposti, ma solo apparentemente. Le mafie si insinuano laddove c’è benessere e da noi non manca. Dove c’è un tessuto sano si aprono anche delle crepe».

Il prefetto Giannelli, dal canto suo, ha affermato: «Abbiamo il dovere di essere accanto alle istituzioni pubbliche, ma anche degli imprenditori. Andremo in tutti i territori della provincia, perché prevenzione e sicurezza vanno diffusi. Ci sono tanti atti di natura amministrativa, che possono impedire che alcune imprese vadano a inquinare il mercato. Occorre fare rete, tra prefettura, procura antimafia e forze di polizia».

Servendosi di slide, il colonnello Furciniti ha illustrato come avviene la corruzione: «È un fenomeno molto complesso. Oggi — ha sottolineato —l’attività dell’associazione mafiosa non è finalizzata tanto a commettere delitti, quanto ad acquisire il controllo diretto o indiretto di attività economiche, o addirittura di interi settori dell’economia, attraverso l’intimidazione e la corruzione. Fare affari con la mafia porta anche dei vantaggi; la relazione tra soggetto che prevale e soggetto che subisce si bilancia. Le associazioni mafiose si insinuano nella pubblica amministrazione per controllare il sistema degli appalti».

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