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«Inutile dare la caccia alle nutrie se poi c'è chi le sfama»

Mentre il Comune acquista altre cartucce per i 14 cacciatori impegnati negli abbattimenti qualcuno continua a lasciare cibo per i roditori che proliferano nella zona di via Macello

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

17 Febbraio 2025 - 18:37

«Inutile dare la caccia alle nutrie se poi c'è chi le sfama»

Una nutria richiamata dal cibo lasciato a terra in via Macello. Nel riquadro, Santo Fusar Bassini

CREMA - Il Comune ha ordinato una nuova fornitura di cartucce da consegnare alla squadra di 14 cacciatori volontari, impegnata nella campagna di contenimento delle nutrie. In aggiunta, sempre per arginare il fenomeno, nei giorni scorsi sono stati eseguiti i lavori di posizionamento di una rete metallica attorno alla scuola dell’infanzia Braguti, dove alcune settimane fa si erano introdotti tre esemplari.


«La rete è solida — afferma Santo Fusar Bassini, che risiede nel quartiere di San Carlo e fa parte del comitato di zona – ma è troppo sollevata da terra e le nutrie passano comunque». Questa specie di grossi roditori continua a moltiplicarsi. Se da una parte ci sono residenti che si lamentano, perché le nutrie ormai si avvicinano sempre più alle loro abitazioni, dove si sentono maggiormente protette rispetto ai luoghi dove invece vengono cacciate, tanto da entrare anche nei giardini pubblici ma pure privati, c’è chi seguita a portare cibo a questi animali.

La rete sotto la quale riescono a passare gli esemplari che sbucano dal Cresmiero

«Se da una parte c’è chi li caccia — aggiunge Fusar Bassini — ma dall’altra c’è chi li sfama, è dura allontanarli dalle nostre abitazioni». Tra chi vorrebbe veder eliminate le nutrie e chi invece li difende e li rifocilla, si è acceso anche un vivace dibattito via social. Quella che l’amministrazione comunale sta conducendo ormai da più di due anni contro le nutrie è una battaglia dura da vincere. Perché questi animali si riproducono a una velocità impressionante. La gravidanza dura 130 giorni e mediamente possono nascere dai tre ai cinque piccoli.

Da fine 2022 a oggi, con la campagna di contenimento avviata dal Comune con la collaborazione delle associazioni agricole, della Provincia e della società Aprica che si occupa del recupero e dello smaltimento dei capi morti, ne sono già state abbattute circa 10mila, ma il lavoro da fare è ancora enorme. I luoghi in città dove il problema è maggiormente avvertito e dove la presenza di questi roditori è più massiccia sono quelli del quartiere di San Carlo e la zona di via Macello, dove appunto c’è chi le sfama. Non è un caso se entrambe sono attraversate dal colatore Cresmiero, ormai poco più di un grosso fosso, dove le nutrie trovano il loro habitat naturale.

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