L'ANALISI
03 Febbraio 2025 - 05:05
Santo Fusar Bassini w una delle nutrie avvistate nel quartiere di San Carlo
CREMA - Più dai loro la caccia e più sembrano moltiplicarsi. Più cerchi di stanarle in aperta campagna e più si avvicinano alle abitazioni, dove si sentono maggiormente protette. Il risultato, per una parte della città, è quello di essere assediata dalle nutrie. È una battaglia dura da vincere, quella che l’amministrazione comunale sta conducendo ormai da più di due anni contro questi enormi roditori. Da fine 2022 a oggi ne sono già stati abbattuti circa 10mila, come ha spiegato l’assessore all’Ambiente Franco Bordo, ma il lavoro da fare è ancora enorme.
Se la scorsa settimana tre nutrie sono state viste e poi prontamente rimosse dal giardino della scuola dell’infanzia Braguti, ieri l’altro un esemplare di questi animali è stato investito da un’auto in via Lago Gerundo, in pieno centro abitato. «Escono dal colatore Cresmiero — spiega Santo Fusar Bassini, membro del comitato di quartiere di San Carlo, la zona più infestata della città —: ormai passeggiano tranquillamente nei giardini e per le strade. Anche nel bosco urbano che costeggia la Gronda nord — aggiunge — ce ne sono almeno una quindicina; le vedo ogni pomeriggio dalle finestre della mia abitazione. A San Carlo siamo praticamente invasi da questi animali».
Cacciarli lungo le strade e nei pressi delle abitazioni non è possibile. Occorre ricorrere alle gabbie, che sono assai meno efficaci. A est della Gronda nord si sono stabilite centinaia di nutrie e da lì a entrare nei giardini delle case e delle scuole, o a circolare per le vie del quartiere, il passo è brevissimo. L’invasione è testimoniata dalle carcasse di questi roditori presenti sull’asfalto dell’arteria a grande scorrimento. All’opera, per cercare di contenere la specie che provoca danni alle sponde dei corsi d’acqua e alle colture, c’è una squadra di quattordici cacciatori formati e autorizzati dalla Provincia.
La loro azione è concordata e coordinata con più soggetti e si svolge in prevalenza nella fascia a nord-ovest della città, compresa tra la Gronda nord, appunto, la località Mosi, il Moso e Campagnola Cremasca. È in pratica l’area maggiormente infestata dai roditori. In realtà ce ne sarebbero parecchi anche in città, sempre lungo il colatore Cresmiero, ma l’autorizzazione a sparare in quella zona non è stata concessa, per la presenza di edifici abitati e frequentati.
Si tratta della colonia di nutrie nel tratto che va dalla caserma della polizia locale al parcheggio del supermercato di via Macello, che è sempre più folta. Questi grossi roditori, ormai, familiarizzano con le persone. Al punto che, quando ne incontrano una, anziché scappare vanno loro incontro. L’anno scorso, alcuni esemplari erano stati visti nel giardino dell’istituto superiore Sraffa, lungo via Piacenza, quindi poco distante.
Se la campagna di abbattimento prosegue è perché le nutrie di riproducono a grande velocità. Le femmine di questi roditori, originari del Sudamerica, possono partorire due o tre volte all’anno, con una media di cinque piccoli. La nutria si nutre principalmente di vegetali e in generale, non rappresenta un pericolo significativo per l’uomo. Ma, come detto, provoca danni.
«Il problema delle nutrie è oggetto d’attenzione da parte dell’amministrazione comunale, tant’è che, dall’inverno del 2022, abbiamo attivato un piano di contenimento che sta già dando risultati significativi. Siamo consapevoli che questa attività si dispiega in assenza di una strategia nazionale e regionale, che possa permettere risultati ancora più apprezzabili. Ma nonostante ciò, il nostro impegno prosegue, avendo contezza delle problematiche che si registrano nella zona posta fra via Braguti e la Gronda nord». Ad affermarlo è l’assessore all’Ambiente, Franco Bordo, che promette interventi ancora più puntuali: «Intendiamo predisporre azioni ancora più efficaci. Anche le aree dell’asilo e della primaria Braguti, nei prossimi giorni, saranno oggetto di interventi di chiusura di possibili passaggi sfruttati dagli animali nelle recinzioni e da attività di cattura».
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