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SABBIONETA

Maria Madre della Chiesa, si chiude la visita pastorale

L'intensa tre giorni ha visto il vescovo Napolioni incontrare il mondo della scuola, i bambini e i ragazzi dell'oratorio, gli ammalati della casa di riposo, le autorità civili e militari, oltre ai volontari delle parrocchie

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

16 Febbraio 2025 - 19:04

Maria Madre della Chiesa, ultimo giorno della visita pastorale

Don Samuele Riva, don Matteo Bottesini, monsignor Antonio Napolioni, don Claudio Bressani

SABBIONETA - Si è conclusa oggi la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni nella comunità pastorale Maria Madre della Chiesa, che comprende le parrocchie di Sabbioneta e delle frazioni di Breda Cisoni, Ponteterra e Villa Pasquali. L'intensa tre giorni ha visto il presule incontrare il mondo della scuola, i bambini e i ragazzi dell'oratorio, gli ammalati della casa di riposo, le autorità civili e militari, oltre ai volontari delle parrocchie.

L'ultima giornata si è aperta con un incontro dedicato ai bambini dell'iniziazione cristiana. Alle 11 nella chiesa di Santa Maria Assunta, il vescovo ha presieduto la messa conclusiva, concelebrata dal parroco don Samuele Riva e dal vicario don Claudio Bressani. La funzione è stata accompagnata dalla corale “Pane di vita” diretta da Fabio Serini. All’organo Enrico Rossi (che sta frequentando un corso triennale di musica liturgica presso la Conferenza Episcopale Italiana).


Nell'omelia della celebrazione, il vescovo ha offerto una riflessione profonda sulle beatitudini, sottolineando come queste parole possano essere fraintese e svuotate del loro vero significato: «Sono parole chiare, forti, dure, esigenti, anche rivoluzionarie e liberanti che da duemila anni corrono nel tempo di bocca in bocca tra i cristiani, nell'opinione pubblica, ma che possono anche essere capovolte», ha detto il vescovo.

Ha poi posto l’accento su come spesso l'espressione «beato te» venga utilizzata in modo superficiale, associandola alla fortuna materiale, mentre nel Vangelo essa assume un valore molto più profondo e autentico. Napolioni ha inoltre messo in guardia dal rischio di trasformare la parola di Dio in un semplice strumento di consolazione passiva: «La parola di Dio è solo una consolazione per gli sconfitti? No, ci rende forti, fiduciosi, ci riempie di gioia, di commozione buona».


La visita pastorale si è quindi conclusa con un messaggio di incoraggiamento e fiducia e una esortazione a vivere secondo la logica dell'amore di Dio. Infine, il vescovo ha concluso con un canto evocativo, invitando tutti a essere «come alberi piantati lungo un fiume, che sanno attingere alle vene profonde dell’amore».

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