L'ANALISI
22 Gennaio 2025 - 13:56
(FotoLive/Paolo Cisi)
CREMONA - Cosa significa davvero l'unità dei cristiani nel mondo contemporaneo? Questa domanda ha trovato una risposta simbolica e concreta martedì sera, quando la chiesa di Sant'Abbondio a Cremona si è riempita di fedeli, tra cui molti giovani, per una veglia ecumenica. L'evento, promosso dalle diverse confessioni cristiane presenti sul territorio cremonese, si inserisce nel contesto della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, celebrata nell'emisfero settentrionale dal 18 al 25 gennaio. Un'occasione per rimarcare la comune professione di fede che unisce le diverse anime del cristianesimo.
UN TEMA DI RIFLESSIONE E MEMORIA STORICA
Il tema scelto per il 2024, ispirato al versetto del Vangelo di Giovanni "Credi tu questo?", rende omaggio al Concilio di Nicea, di cui ricorre il 1.700° anniversario. Questo concilio, il primo di carattere ecumenico, ha formulato un credo che ancora oggi rappresenta un punto di incontro tra le varie confessioni cristiane, simbolo di un'unità che trascende le differenze dottrinali. La veglia ha offerto un momento di riflessione su questo credo, invitando i partecipanti a riscoprire le radici comuni della loro fede.
UNA CELEBRAZIONE CORALE
Alla veglia hanno partecipato figure di spicco delle diverse confessioni cristiane: il vescovo Antonio Napolioni per la Chiesa cattolica, il pastore Nicola Tedoldi della Chiesa metodista di Parma-Mezzani, il pastore Giovanni Caccamo della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, e i padri Gabriel Pandrea e Constantin Munteanu della Chiesa ortodossa romena. Presente anche don Gabriel Ionut Giurgica, assistente spirituale della comunità cattolica romena di Cremona. Dopo le letture, i concelebranti hanno offerto riflessioni sulla Parola di Dio, alternando momenti di preghiera e canto, in un'atmosfera di gioiosa condivisione.
UN MOMENTO DI FEDE E CONDIVISIONE
Partecipare a questa veglia è stato per l'assemblea un modo per testimoniare una fede viva, vissuta in comunità e condivisione. La presenza di numerosi giovani ha sottolineato l'importanza di coinvolgere le nuove generazioni in questi momenti di riflessione e preghiera, affinché possano diventare portatori di un messaggio di unità e speranza. La veglia ecumenica di Sant'Abbondio ha dimostrato come, nonostante le differenze, sia possibile costruire ponti di dialogo e comprensione reciproca.
UN INVITO ALLA RIFLESSIONE CONTINUA
In un mondo spesso diviso da conflitti religiosi e culturali, eventi come la veglia ecumenica di Cremona rappresentano un faro di speranza. Essi ci ricordano che l'unità non è solo un ideale astratto, ma una realtà che può essere vissuta concretamente attraverso il dialogo e la preghiera condivisa. La domanda "Credi tu questo?" non è solo un invito alla fede personale, ma un richiamo a credere nella possibilità di un mondo più unito e pacifico.
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