L'ANALISI
11 Febbraio 2025 - 21:42
CREMONA - Non ha mai alzato le mani sulla moglie, ma la violenza ha più facce: violenza economica e violenza psicologica. Ed è violenza psicologica girare per casa con un coltello a caccia di immaginari amanti della moglie, controllarla anche in bagno in preda alle sue paranoie, denigrarla, offenderla. Un controllo «quotidiano» e «ossessivo».
Maltrattamenti. Tre anni e sei mesi di reclusione: è la condanna inflitta oggi all’ex marito, condannato anche a risarcire con 6 mila euro (provvisionale) l’ex coniuge, parte civile con l’avvocato Mario Tacchinardi. Il Tribunale ha ordinato l’espulsione (in Albania) dell’uomo, quando la pena diventerà definitiva. Per l’imputato, difeso dall’avvocato Marco Fantini, il pm, Andrea Figoni, aveva chiesto 4 anni. Entro 90 giorni sarà depositata la motivazione della sentenza.
Maltrattamenti dal 2021, secondo l’accusa, da parte di un uomo e padre di un bimbo. Un uomo all’epoca «alterato» dalla droga e divorato da «ossessioni paranoiche». Dagli insulti alle minacce («Ti uccido, ti taglio la gola») alle mortificazioni: «Quanto mai ti ho sposata e ho fatto un figlio con te». Una moglie «quotidianamente accusata - peraltro infondatamente - di infedeltà coniugale», di «nascondere l’amante in casa». Un marito «con eccessi paranoidi», convinto che «in casa fossero state installate telecamere e microspie». Da qui, «controlli spasmodici, affermando di sentire telefoni vibrare». Una volta, con un coltello ha tagliato un giubbino della moglie e uno del figlio. Un marito che «frequentemente, in preda alla gelosia, controllava con ossessione la moglie sia quando andava a prendere il figlio al pulmino della scuola sia quando si recava a casa dei genitori e anche quando lei andava in bagno».
Ancora, un marito che il 10 gennaio del 2022, «alterato dall’abuso di alcolici e alla presenza del bimbo, l’ha insultata: ‘T..., p..., mi fai schifo, quanto mai ho fatto un figlio con te, quanto mai mi sono sposato con te, per te sono andato in carcere nel 2009 altrimenti sarei scappato e non mi sarebbe accaduto niente», per poi mandare in frantumi un tavolino in vetro e i vetri di due porte. Quel giorno, il marito ha anche spintonato il suocero intervenuto in difesa della figlia, costretto a correre in strada e a chiamare i carabinieri immediatamente arrivati.
Un marito che il 30 marzo del 2023, «senza apparente motivo, in eccesso di rabbia, alterato dagli stupefacenti e dall’alcol, si aggirava per la casa armato di coltello, ha perquisito l’abitazione, chiedendo alla moglie dove avesse nascosto i propri amanti», minacciandola di morte, coltello in pugno. La moglie lo ha denunciato ed è andata in una casa protetta con il figlio. «Parliamo di un uomo che ha avuto grossi problemi con la droga, con paranoie che, però, non erano dirette alla moglie. Ce l’aveva anche con i carabinieri che giravano attorno alla casa - ha detto il difensore —. La moglie ha portato più volte il figlio a casa del padre, non in una piazza o in un centro commerciale. Chi va a casa dell’aguzzino da sola con il figlio? Eppure lei lo ha fatto».
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