L'ANALISI
11 Febbraio 2025 - 19:21
Lorenzo Veneroni e Luca Bresciani
CREMONA - Un razzo a motore elettrico, un mini computer che simula i primi calcolatori, una macchinina che supera i 100 chilometri orari di velocità: sono alcuni dei prototipi che fanno bella mostra in un’aula dell’Aselli, sono le creature di Luca Bresciani e Lorenzo Veneroni, l’uno in quarta e l’altro all’ultimo anno. I due si sono conosciuti al LaborAselli, l’happening in cui i ragazzi dello scientifico, mostrano le loro abilità, ed è stata amicizia al primo sguardo, meglio alla prima dissertazione di elettronica e informatica. Luca e Lorenzo sono determinati, appassionati di tutto ciò che ha a che fare con transistor e programmazione informatica, hanno una mente creativa che non conosce limiti. Osano e osando, fanno. Sorridono e con grande candore mostrano le loro creazioni.
«Sto lavorando a un razzo che possa non solo prendere quota ma atterrare utilizzando non un propulsore chimico, ma affidandosi a un motore elettrico — racconta Luca Bresciani —. Ho guardato in rete, ma non ci sono studi di razzi che utilizzino un motore non a combustibile chimico. La scommessa è ovviamente non solo farlo decollare, ma soprattutto riportarlo a terra senza che si schianti. Il lavoro è ancora lungo da fare, se tutto va bene, il mio modellino sarà completato alla fine dell’anno».
Non hanno fretta i due ingegneri in erba, la fretta è cattiva consigliera: «Bisogna andare cauti — spiega Lorenzo Veneroni —. La macchinina che ho progettato è stata prima disegnata a computer, poi ogni singolo pezzo è stato stampato in 3D e composto tutto questo compresi i circuiti elettrici e la programmazione del funzionamento della macchina. Nel fare la mia macchinina ero interessato a testare gli aspetti legati all’aerodinamica». Sono queste alcune delle considerazioni che i due provetti progettisti fanno davanti ai modellini finiti o quasi, ma si preparano a nuove sfide: «Ci piacerebbe progettare un drone che superi i 480 chilometri orari, entreremmo nel Guinness dei primati — affermano —. Durante l’anno scolastico ci facciamo venire le idee, grazie anche alla competenze teoriche che acquisiamo, poi d’estate, quando c’è meno da studiare, ci mettiamo all’opera».
Veneroni ha tentato anche di passare dal modello alla realizzazione di una modo: «Ho cercato di progettare una motocicletta su un motore di un Ciao che utilizzasse i canali venturi pensati per le ali degli aerei. Per ora non sono riuscito a raggiungere quello che volevo, ma non dispero. Ci ritenterò, non ho fretta», dice con tono pacato, ma deciso.
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