L'ANALISI
10 Febbraio 2025 - 05:10
SONCINO - L’istituto inclusivo per futuri masterchef compie un importante passo e lancia un grande messaggio: adesso InChiostro è una scuola a spreco zero. Tutto quello che viene usato nelle ricette dei ragazzi, compresi gli scarti della lavorazione, trova una via creativa per reinventarsi e diventare ancora più utile e più buono. Il tutto è frutto di uno studio accuratissimo e del lavoro di prof e studenti. Ma non è finita qui. Il circolo virtuoso parte dai campi: i ragazzi coltivano infatti nella serra-studio, cucinano nel chiostro e servono al ristorante o al bar didattico. Poi c’è perfino il loro mercato e il delivery. Un progetto sensazionale che adesso vuole essere esportato in tutta la cittadina sull’Oglio e finire nelle case soncinesi con un piccolo, praticissimo e semplice decalogo scritto dagli alunni.
«In occasione della Giornata Internazionale contro lo Spreco Alimentare anche noi abbiamo deciso di fare insieme la differenza – raccontano da via Galantino –. Grazie all’impegno dei nostri studenti e docenti, negli scorsi giorni abbiamo pensato a mettere in campo tutte le azioni e stilare un decalogo di buone abitudini utili per abbattere lo spreco alimentare. Questo – aggiungono dalla direzione – è un importante traguardo che assume un valore ancora maggiore per una scuola come la nostra, legata al mondo della produzione agricola e della cucina».
Il decalogo è già online e lo si può trovare e consultare direttamente dai social della scuola. Ecco le regole d’oro. Al primo posto i ragazzi hanno deciso di mettere la spesa: «Prima di comprare qualcosa dovete sempre controllare cosa vi serva davvero». Ovvio, no? Forse, ma in pochissimi possono dire effettivamente di non essere stati vittima di attacchi di shopping compulsivo per poi finire a buttare via ingredienti e condimenti. Oggi non si deve e non si può più fare; al secondo posto c’è l’attenzione alle quantità: «Quando cucinate prestate attenzione particolare alle dosi». E se si sbaglia? Se avanza qualcosa: «C’è sempre – dicono i ragazzi – il riciclo creativo. Utilizzate gli avanzi per sperimentare e creare nuove ricette». E la lista continua.
Sì certo, lodevole studiare un manuale e bello il messaggio. Ma poi, in concreto, queste parole corrispondono ai fatti? Eccome! Non solo, come detto in premessa tutti i prodotti della scuola sono non a chilometro ma a centimetro zero ma, oltretutto, vengono continuamente riutilizzati, mixati, innovati. Tra gli esempi più famosi e i risultati più geniali nati proprio da questa filosofia c’è il Panettone Santo, così chiamato perché realizzato con la farina che la Santa Cerioli usava per fare la polenta ai poveri ma anche l’indimenticabile ‘figlio’ dei due più famosi prodotti del territorio: il torrone di Cremona con le Radici di Soncino.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris