L'ANALISI
09 Febbraio 2025 - 08:41
FIESCO - «Fatevi una canna!». No non è uno scherzo e, sì, è proprio l’appello lanciato ai parrocchiani dall’arciprete don Marino Dalè. Ma la geniale e ironica trovata per pubblicizzare la raccolta fondi in sostegno della riqualificazione, valorizzazione e installazione dell’organo che sta ultimando il suo trasloco nella chiesa maggiore del borgo, ha senso solo se la si ascolta fino alla fine: «...ma di quelle salutari. Parlo delle canne dell’organo, ovviamente, le uniche che fanno bene al corpo, all’anima e anche allo spirito. Sono queste le canne che ci avvicinano a Dio».
Servono ancora circa 25mila euro per co-finanziare la rinascita dell’organo realizzato nell’ormai lontano 1993 (opera prima) dal maestro Daniele Giani per una scuola di musica trigolese, poi abbandonata. Il piccolo gioiello, fiaccato dall’incuria e dagli agenti atmosferici dopo che l’istituto chiuse i battenti, è stato recuperato e su richiesta del parroco al vescovo, tramite decreto, sarà ora dato in comodato d’uso alla chiesa di Fiesco che era priva di strumenti musicali liturgici. Delle operazioni di ripresa, montaggio e cura se ne sta occupando lo stesso maestro che lo creò 31 anni fa. Si può già donare, a piacere e secondo possibilità, parlando col sacerdote o usando la cassetta delle offerte. Se tutto va bene, le note risuoneranno il 25 marzo.
La battuta è brillante, l’iniziativa è interessante e, in concreto, l’organo in chiesa serve. Ma questa storia non si ferma a un banale ‘crowdfunding’, come si usa dire oggi. C’è qualcosa di più profondo dietro, che affonda le radici nella storia della fede ma anche del territorio. «È anche l’occasione per ricordare che la musica d’organo – analizza infatti don Dalè – eleva lo spirito e accompagna la liturgia cattolica. Lo ha, non a caso, ribadito ufficialmente nei suoi documenti ad hoc il Concilio Vaticano II, sottolineandone l’adeguatezza allo scopo. E per la nostra comunità – aggiunge il parroco – tutto questo assume un significato ancora più profondo, dato che possiamo indubitabilmente dirci fortunati ad avere due scholae cantorum tra Trigolo e Fiesco, rispettivamente dirette con grandi risultati da Giovanna Stanga e Sergio Guerini».
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